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Godspeed you black emperor

13/02/2002, Tunnel, via Sammartini 30, Milano

di Andrea Cazzani

Psychedelia da viaggio acido, space rock orchestrale, i primi Sonic Youth lanciati in una jam con gli Hawkwind, muri di chitarre al calor bianco contrapposti a momenti acustici che struggono: vengono da Montreal e sono la punta di diamante della nuova scena psych-free di quella città. Non un vero gruppo, piuttosto un ensemble "aperto" (nella formazione classica sono in 9), in cui i membri entrano, escono (no, non fanno sesso, almeno non sul palco), formano continuamente altri progetti: sicuramente da segnalare Fly Pan Am, A Silver Mount Zion e i recenti Set Fire To Flames. Qui non si può parlare di rock, e nemmeno di post rock: è musica contemporanea e primordiale al tempo stesso, che nasce dalle sensibilità (inconsce?) di tutti i musicisti coinvolti. Il loro impatto è "artistico" (i titoli dei loro brani, tutti strumentali, sono delle vere e proprie poesie) ma lontano dagli intellettualismi più sterili, anzi decisamente viscerale, emotivo. Mi dicono che dal vivo sappiano creare situazioni veramente memorabili. No (per quanto potrebbe sembrare da qualche passaggio di questa presentazione), non hanno nulla a che vedere col free jazz…

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