Con il sole che esce dalla sua bocca. Immagine romantica per un gruppo intimista spaccacuori? Manco per niente: il quartetto di Montreal è uno di quelli che macina note e ritmi e dal vivo rende il doppio rispetto ai dischi. Due album, Zubberdust! e Pas Pire Pop, I Love You So Much, entrambi su Constellation, e l’etichettà di kraut-funk (auto)appiccicata addosso – perchè, in realtà, sarebbe più giusto parlare anche di math e post-rock. Batteria, basso, chitarre e un bel po’ di elettronica a filtrare tutto. Se vi piacciono i Battles – gli ultimi Battles – allora impazzirete anche per loro e, visto che suonano nella “cameretta” del Fanfulla, potrete anche offrirgli una birra a fine live. Ma non finisce qui: per un cambio di programma, stasera in un solo posto vi beccate anche Nadah El Shazly (che avrebbe dovuto suonare a La Fine), una fra le recenti espressioni musicali di un bel movimento undeground attualmente presente in Egitto e garante di nuove esplorazioni musicali: qui Alan Bishop e Sam Shalabi hanno dato vita alle jam acidissime dei Dwarfs of East Agouza, da qui esce l’assurda “electro chaabi” mandata in turbo con due scatenate batterie da Islam Chipsy. E proprio dal Cairo si è mossa Nadah El Shazly, quando cantava ancora normali canzoni punk, prima di arrivare a stupire tutti l’anno scorso con il suo debutto Ahwar, semplicemente uno dei migliori dischi di “canzoni avant” degli ultimi anni. Concepito tra Egitto e Canada (ovvero Montreal e giro Constellation) proprio insieme a Sam Shalabi, Ahwar è un album fumoso ed evocativo in cui la voce di Nadah serpeggia modulando maqaam (scale arabe) tra strumenti tradizionali, elettronica ed ensemble avant jazz. Il risultato è unico e particolare: un’oscura psichedelia araba “totale”, in cui confluiscono molteplici mondi sonori. Mondi che Nadah schiuderà stasera con il solo aiuto di laptop e controller, usando la sua voce per trasformare gli spazi intimi del Fanfulla in un localino nascosto del Cairo dove si improvvisano misteriosi versi senza tempo.
Scritto da Nicola Gerundino + Marco Caizzi