“Short Theatre all’interno di questo quadro può poco, può solamente cercare di resistere e tentare di dimostrare che si può ripartire da piccole postazioni per ricreare un tessuto di rinascita e crescita. Una piccola oasi che cerca collaborazioni con altre oasi per tentare di concretizzare miraggi”. Il quadro di cui parla il direttore artistico di Short Theatre, Fabrizio Arcuri, in un intervista rilasciata a Zero pochi giorni fa, è quello della mancanza di una visione per la cultura, tanto al livello cittadino (Roma) che nazionale; il tessuto che si cerca di (ri)costruire è quello a maglie strette proprio di un villaggio, da cui il sottotitolo della rassegna: “Keep The Village Alive”. Sono proprio le relazioni, le reti, la peculiarità di Short Theatre 2016: quelle tra discipline, come le performance in cui Teho Teardo incontrerà MP5, La Batteria i video di Daniele Spanò o il collettivo STRASSE un intero condominio a cui farà scegliere dei brani in un dj set “da palazzina”; quelle tra teatro e danza con spettacoli di Virgilio Sieni, mK o Radouan Mriziga; quelle dei network, dei progetti europei e delle collaborazioni- International Young Makers In Action, SOURCE, TransArte, Dérive, Finestate Festival; quelle con le realtà musicali di Roma a cui sarà affidata la parte off notturna: Tropicantesimo, Balsamo di Scimmia, Spring Attitude, LSWHR, Amigdala. Programma fittissimo, bilanciato ormai su compagnie nazionali (34) ed estere (15), 7 prime assolute, 10 quelle nazionali, diverse nuove location tra cui La Biblioteca Vallicelliana, Villa Medici e Palazzo Venezia. 12 giorni in cui la resistenza culturale passerà da un palcoscenico.
Scritto da Nicola Gerundino