I giochi di parole sul “mettersi a nudo” sono fin troppo facile quando si parla di una pornostar, anche di una ormai elevata alla status di icona come Rocco Siffredi. Per dire, è uno dei pochi che è riuscito a scalfire il trittico di associazioni “pizza pasta mafia” quando all’estero dici che sei italiano (una sorta di trait d’union tra Baggio e Totti nel luogo comune maschile). Quindi è giusto che Rocco venga raccontato al grande pubblico prescindendo per un po’ dal suo, ehm…pezzo forte. Orgoglio d’Abruzzo – se la gioca con gli arrosticini e il Cardinale Mazzarino come prodotto più esportato dai dintorni del Gran Sasso- il documentario Rocco, diretto dai registi francesi Thierry Demaizière e Alban Teurlai, ci racconta l’uomo più che la star del porno, ma anche come, tra paragoni semi-eretici e contrasti con la figura paterna, abbia portato il porno ad un livello superiore.