Sarà lunga: come quel TimeShift che ha traghettato il 2016 nella prima notte di ora solare, così pure in questo i confini spaziotemporali si dilateranno in un viaggio verso la quarta dimensione e oltre, rispettando alla lettera il nome della serata (“Timeshift”, letteralmente “sfasamento temporale”). Corrieri cosmici in missione.

Blawan sugli scudi: idealmente un ponte tra Detroit e la perfida Albione, tra acid techno alla vecchia con macchinari – massima espressione nell’associazione a delinquere con Analogue Cops a nome Parassela, altre storie – e dubstep che pare un’anticipazione di cosa verrà dopodomani, il futuro passa da qui. Unico effetto collaterale: dopo, ogni altro dj o producer sulla piazza per questa cosa oscura e ipnotica vi sembrerà ciarpame.

Henning Baer rappresenta Berlino come pochi altri oggi: fusione tra techno e industrial ormai completata, il suo tocco cattura e espande oltre ogni limite il clangore ritmico generato da fabbriche abbandonate che nella notte rivivono. Date retta a Resident Advisor: “Dove c’è Henning Baer c’è solo oscurità”. Ma questa oscurità ha un suono, e questo suono fa venire voglia di ballare fino a dopodomani.

Solo techno per Stranger, che porta il suono di Rotterdam al livello successivo, traghettando gli anni novanta in un futuro carico di possibilità. Come un martello pneumatico dentro la testa: implacabile, irresistibile. Arrivate preparati, qui si vola alto.