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gio 20.04 2017

4.20 Hemp Fest

Dove

Lambretto ArtProject
Via C. Arrighi 19, 20134 Milano

Quando

giovedì 20 aprile 2017
H 16:20 - 04:20

Quanto

free

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Sito web

«Are you high right now?». Questa la frase che deve essersi sentito dire il direttore del Denver Post quando, a fine 2013, iniziò a cercare un “marijuana editor” per il nuovo inserto del suo giornale. Gregory L. Moore, in realtà, era lucidissimo e l’idea gli era venuta per seguire al meglio quelli che sarebbero stati gli sviluppi della legalizzazione (a scopo ricreativo) della Cannabis nel Colorado. La storia è raccontata in Rolling Papers, documentario che viaggia su due binari: uno legato a un importante cambio di legge – e alle relative reazioni della popolazione – nello stato americano; l’altro più d’inchiesta, dove un’intuizione apparentemente bizzarra è destinata a cambiare almeno un po’ la storia del giornalismo – o quantomeno quella del Denver Post, che in un periodo di crisi nera dei quotidiani riuscì a sopravvivere e addirittura aumentare le vendite. Thecannabist.co è la versione estesa e digitale di quell’inserto, un contenitore di notizie a approfondimenti su aspetti politici, culturali, legislativi, medici e scientifici, ma pure ricette e recensioni sulle numerose varietà, legati alla Cannabis. Un modello giornalistico interessante che probabilmente non avremo mai in Italia, e che ricorda quelli che sono i numerosi livelli su cui si muove una manifestazione come il 4.20, il cui arrivo lo scorso anno nel Belpaese – anche grazie al lavoro di realtà virtuose come Sir Canapa, La Società Psychedelica, Communion ed Hencote Henkot – è comunque un piccolo buon segno. Nato (ovviamente) Oltroceano, l’HempFest ha come obiettivo la sensibilizzazione sulla cultura della Cannabis: non solo gli aspetti ludico/ricreativi (a quello c’avevano già pensato le street parade negli anni 90…), ma pure quelli inerenti alle innumerevoli qualità ignote ai più di questa “magica” pianta officinale. Dal suo uso terapeutico, allo sviluppo della canapa industriale in Italia in ambito alimentare, nutraceutico e cosmetico, all’informazione sulle potenzialità nella produzione di materiali e carburanti non inquinanti. 4.20 è una forma di condivisione, attraverso talk, corsi (sulla coltivazione della canapa per uso sia industriale sia terapeutico) e degustazioni, che una volta l’anno si “manifesta” per sovrastare la coltre di disinformazione e interessi economici che avvolgono il proibizionismo legato alla Cannabis dalle nostre parti. Inevitabile che una visione del genere si leghi alle pratiche artistiche – e in particolare alla musica. La colonna sonora delle 12 ore del 4.20 sarà attraversata dal jazz astrale e dagli sviaggi fra suoni africani e indiani del compositore e percussionista Sarathy Korwar, dalla psichedelia acida e possente dei Vibravoid, dal naturalismo cosmico e poliritmico degli Al Doum and the Faryds, dal neo-psych-pop di Philipp Ricordi & Tebea Paradis, dalle selezioni sapienti a marchio La Società Psychedelica (Dj Henry e Davmatic) ed Hencote Henkot. Almeno per dodici ore, invece che nella solita provincia dell’Impero, vi sembrerà di stare su un altro pianeta.

Scritto da Chiara Colli