Dopo la mostra di Laure Prouvost, Roberta Tenconi ci porta un’altra artista donna legata al video: Rosa Barba, nata ad Agrigento e residente a Berlino. La sua prima personale in Italia era stata ospitata al Mart di Rovereto e a Trento, nel 2011. Rosa Barba indaga il tempo come fenomeno non lineare e il paesaggio in trasformazione, proiezione dell’agire umano, somma di frammenti individuali. Il cinema non è solo un medium, nella sua ricerca è un oggetto scultoreo, usato in tutte le sue parti: come proiezione ambientale che incornicia il paesaggio lacustre di Vassivière o come pellicola in movimento.
In occasione della mostra, accanto a una ricca selezione di opere scultoree, cinematografiche e interventi nello spazio dello Shed, viene presentato in anteprima italiana un nuovo film 35 mm, From Source to Poem (2016), che riflette sui luoghi in cui la storia e la produzione culturale vengono preservate e trasmesse alle generazioni future. L’opera è girata a Culpeper in Virginia, all’interno del Packard Campus del National Audio-Visual Conservation Center, parte della Library of Congress: una collezione su quasi 150 chilometri di scaffali di oltre quattro milioni di titoli tra immagini in movimento (film, video, episodi televisivi) e registrazioni sonore (inclusa musica, discorsi e programmi radiofonici), che spazia da formati obsoleti fino ai più moderni file digitali. Non è la prima volta che la ricerca dell’artista si focalizza sull’archivio: nella precedente trilogia The Hidden Conference si era mossa tra i depositi della Neue Nationalgalerie di Berlino, dei Musei Capitolini e della Tate Modern.
Inaugurazione 4 maggio 2017 h. 19:00.
Scritto da Lucia Tozzi