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sab 07.10 2017

Il Sogno del Marinaio + Maximillian I

Dove

Forte Prenestino
Via Federico Delpino, 00171 Roma

Quando

sabato 07 ottobre 2017
H 22:00

Quanto

€ n.p.

Il marinaio non sta mai fermo in uno stesso posto. Attraversa il Mondo, la realtà attorno a lui cambia di continuo e insieme a lei mutano i sogni dell’esploratore, influenzati e plasmati dai luoghi che ha visto, le persone che ha incontrato, le situazioni che ha vissuto, le cose nuove che ha imparato. Oltre a essere uno dei nomi più belli mai scelti per un gruppo, soprattutto in lingua italiana, Il Sogno del Marinaio è una barca, autocostruita ma resistente, che ospita tre navigatori forse diversi tra loro ma accomunati da uno spirito, un’attitudine affine – che ovviamente è quella comunitaria e libera del “punk”. Una barca su cui, inevitabilmente, prende forma una musica in continua trasformazione, che ha gli stessi contorni in divenire del viaggio, dell’evoluzione, dell’avventura. Su questa barca c’è una leggenda vivente dell’hardcore americano e di tutto quello che nel sottobosco alternativo è venuto dopo, Mike Watt, uno che ti vien voglia di abbracciarlo e chiamarlo “zio” ogni volta che apre bocca; c’è Stefano Pilia, la chitarra – sempre diversa eppure sempre così riconoscibile – più straordinaria che abbiamo in Italia; e poi c’è Paolo Mongardi, batterista furente di tanti progetti di peso italiani (giunto a sostituire Andrea Belfi). Potremmo tirare fuori la lunga lista con tutti i progetti a cui questi tre hanno contribuito e continuano a contribuire, ma Il Sogno del Marinaio, con le sue esplorazioni improvvisative tra rock e avanguardia, funk e free jazz, noise e dilatazioni psichedeliche, merita di essere vissuto nella sua dimensione assolutamente unica e imprevedibile. Dopo un paio di album, un ep e lunghi tour in giro tra America ed Europa, “sbarcano”, finalmente, per la prima volta a Roma. Presentatevi stasera al Forte e indietro riceverete una nuova, sorprendente scoperta.

Chiara Colli

IN VIAGGIO CON IL SOGNO DEL MARINAIO
Per arrivare preparati al concerto del trio composto da Mike Watt, Stefano Pilia e Paolo Mongardi, abbiamo chiesto ai tre esperti navigatori di scegliere e commentare per ZERO alcuni dei brani che trasmettono loro un senso di esplorazione o che sono stati un “ponte” verso qualcosa di nuovo che non conoscevano. Ecco cosa ci hanno raccontato!

MIKE WATT


John Coltrane – A Love Supreme

John Coltrane una volta disse che tutti i musicisti sono alla ricerca di una qualche forma di verità. Sono della stessa idea e ho un grande rispetto per lui. Il viaggio alla ricerca della verità non si esaurisce mai, la vita è una sorta di scuola infinita. Se finisci di imparare è come se finissi di vivere e credo che sia proprio in quel momento che la tua esistenza si conclude.

Roky Erickson – I Have Always Been Here Before
I testi di Roky Erickson per me sono inarrivabili. L’idea di me che penso a cosa sta dicendo è addirittura più importante del senso letterale delle parole. È come se, condividendo con me una parte di sé, Roky Erickson mi aiutasse nel mio percorso personale.

 

STEFANO PILIA

US Maple – Ma, Digital
Unici e incredibilmente originali. E Acre Thrills (Drag City, 2001) è stato, forse, il loro ultimo grande disco. Ma, Digital mi ha completamente fulminato. La loro musica è un ponte perfetto tra blues, post punk, rock e una certa sensibilità avanguardistica. Soprattutto mi hanno fatto scoprire Beefheart.

Captain Beefheart – Blabber ‘N Smoke
E quindi come secondo pezzo scelgo appunto Blabber’N Smoke del Capitano, da The Spotlight Kid (Reprise, 1972). Lo ascoltavamo proprio oggi in furgone!

Potendo aggiungere altro, menzionerei anche Fetus di Battiato, The Season Reverse deiGastr Del Sol, Whatever You Love, You Are dei Dirty Three e A New Kind Of Water dei This Heat.

 

PAOLO MONGARDI

Naked City – Batman
La mia prima vera esplorazione al di fuori di ciò che fino a quel momento credevo fosse “alternative”… Un’epifania. E poi di conseguenza, grazie a questa band composta da John Zorn, Fred Frith, Bill Frisell e Joey Baron, ho scoperto tutti gli amichetti tanto interessanti di quest’ultimo. Batman è la traccia che apre il loro esordio omonimo del 1989.

White Noise – Love Without Sound
La traccia che apre l’album d’esordio An Electric Storm (Island, 1969). A parte il valore pioneristico e sperimentale tra sintetizzatori e nastri manipolati, questo brano è meraviglioso, molto astratto eppure evocativo: sembra scritto nel futuro, ma ci puoi sentire dentro anche dei germogli di industrial. Insomma, dovrebbe essere considerato un classico.

Scritto da Alberto Asquini