Una battuta lenta e sinuosa. Suoni e voci dal mondo, disturbate da altri suoni provenienti da dimensioni parallele. Un misticismo esoterico avvolge il tutto. Benvenuti nella bolla sonora dell’albionico Matthew Barnes, capace con una manciata di EP e due album – Engravings uscito nel 2013 su Tri Angle e Compassion quest’anno su Ninja Tune – di conquistare adepti, fama e gloria un po’ ovunque. Un hype che per una volta non ha nulla di modaiolo. Definirla elettronica è quantomai riduttivo per un suono così stratificato, concettuale ma emotivo. In versione live, la trama si infittisce ancora di più. Forest Swords diventa un duo con alle loro spalle dei viaggioni in bianco e nero che omaggiano tanto Tarkovskij quanto i primi sperimentatori francesi della settima arte.
Scritto da Matteo Quinzi