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Trattoria Trombetta

Chiuso definitivamente

Zero qui: Si compiace davanti a un risotto

Categorie Ristoranti

Contatti

Trattoria Trombetta Largo Bellintani, 1
Milano

Orari

  • lunedi chiuso
  • martedi 19–01
  • mercoledi 19–01
  • giovedi 19–01
  • venerdi 19–01
  • sabato 19–01
  • domenica 19–01

Si prega di verificare sempre
l'attendibilità delle informazioni fornite.

Prezzo

Il risotto è una cosa seria. Giancarlo Morelli questo lo sa bene, eccome, e anche noi l’abbiamo sempre sostenuto. Ieri sera ne abbiamo avuto ulteriore riprova. Il risotto alle ortiche (da me già provato) faceva sgranare gli occhi tra goduria e stupore a chi avevo di fronte, mentre compiaciuto mi dedicavo al mio, classico allo zafferano “al salto” con broccoli e la loro crema. E anche qui facciamo centro. Cosa dire di un abbinamento tanto semplice quanto inusuale?
Ovviamente non c’è solo questo nel menu, con proposte del giorno affiancate a quelle della carta. Il magatello al punto rosa (di antipasto) con salsa di ricotta al pepe non era affatto male. Per assaggiare meglio i secondi però temo servirà un’altra visita. La Trattoria Trombetta è l’approdo milanese di Morelli, che da anni fa del Pomiroeu di Seregno (una stella Michelin) la sua roccaforte. La cucina qui è più accessibile come prezzi ­- un risotto così a 14 euro me lo tengo
stretto – ­senza scendere dallo standard qualitativo che ha consolidato finora.
Non è quindi trattoria in senso stretto, intendiamoci, si potrebbe far presto a incorrere in scene alla Ricky e Barabba.

Lo stile è contemporaneo e il design “pulito”. Si può cenare anche stando al bancone con cucina a vista, in compagnia dei barman a cui poter ordinare 14 cocktail classici (a 8 euro), ad eccezione di qualcosa di più modaiolo ­(vedi Basil Honey). Anche nei drink c’è lo stesso tocco gourmet con spezie e aromi dalla cucina. A me poi fa sempre piacere vedere il Cocktail Champagne in lista. Questa volta siamo andati di vino al calice (una buona Franciacorta). Ok deciso, prossima volta drink e cena al bancone, e largo al secondo.

Andrea Mottadelli