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Galleria nazionale d'Arte Antica a Palazzo Barberini

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Galleria nazionale d'Arte Antica a Palazzo Barberini Via delle Quattro Fontane, 13
Roma

La storia della Roma nobiliare assomiglia molto a “Beautiful”: un pugno di famiglie ricchissime che si contendono il controllo dell’Urbe, alternando amori burrascosi e atti di sciacallaggio puro. Le due tecniche più utilizzate per la conquista del primato e dei possedimenti altrui erano l’inseminazione (detta anche “pagnotta in forno”) e l’acquisto post bancarotta. Quest’ultimo, sebbene tendenzialmente meno efficace, garantì ai Barberini un megapalazzo in via delle Quattro Fontane, ai danni degli Sforza. Inizialmente affidato al Maderno, il progetto del palazzo passò prima nelle mani del Bernini, che realizzò il salone centrale, la sala ovale attigua e la loggia con vetrata; poi in quelle del Borromini, che costruì la magnifica scala a chiocciola. Nel frattempo, le pareti si riempirono di opere di Caravaggio, El Greco, Tiziano, Tintoretto e Raffaello. Con l’unità d’Italia, poi, l’edificio entrò nell’allegro gioco degli acquisti e delle speculazioni, fino a ospitare la nascita del Partito Socialista Democratico di Giuseppe Saragat, oltre che il Circolo delle Forze Armate. Un po’ come se il Guggenheim si mettesse a ospitare il dopolavoro dei cops magnaciambelle newyorchesi… Fortuna che qualcuno ci ha messo una pezza.