Se c’è una lancia da spezzare a favore del piano strategico 2014 di Apple Inc. questa è sicuramente il product placement “generazionale” in “Boyhood”. Tralasciando che le riprese del film sono iniziate 12 anni fa – e quindi l’investimento attribuibile a ben altra amministrazione – l’associazione ad un progetto cinematografico così ambizioso (e sostanzialmente inattaccabile) non può che essere lodevole. L’iperrealismo di Linklater, l’aurea mediocritas di cui sicuramente leggerete sulle specializzate, e l’empatia condensata in meno di 3 ore di film sull’adolescenza (reale e cinematografica) di un bambino e dei suoi pedagogicamente eroici genitori (fra i quali un convincentissimo Ethan Hawke) non sono altro che alcuni dei momenti di una sceneggiatura aleatoria e rischiosissima, e di un più che certo candidato a film dell’anno.
Boyhood
Richard Linklater filma un film biografico. Nel senso di durato una vita
Scritto da Andrea Pagano il 27 luglio 2015
Aggiornato il 28 luglio 2015
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