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Come si arriva a Expo

Speciale Expo ad agosto: Zero vi manda a Rho senza passare da Lecco

Scritto da La Redazione il 29 luglio 2015
Aggiornato il 7 luglio 2016

Se lo chiedono tutti, ma nessuno osa ammettere che non l’ha capito. Tipo a matematica dopo il primo studio di funzione. La prima questione con EXPO è: come si arriva all’EXPO? Il milanese pensa sia dietro casa e si ritrova a Lecco per sbaglio. Il turista arriva ai cancelli messo come dopo il cammino di Santiago. Ma suvvia, in metro, dice lui, ostentando il sorriso di chi di nascosto ti ha sputato nella zuppa. Davvero? Sicuro sia la via migliore per non arrivare a Rho con la schiuma alla bocca?
Ecco i modi migliori per raggiungere l’Esposizione gustandosi anche l’avvicinamento.

La metro

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Per alcuni la grande novità della mobilità cittadina nonché prima attrazione pensata per Expo è la metro lilla, la M5, quella automatica: se riesci a sederti nella prima carrozza, vedi i binari come fossi il macchinista e se ti distrai a fotografarli arrivi dritto a San Siro. Alla fermata Lotto, con interscambio lunghissimo, si prende la M1, che arriva fino alla stazione di Rho Fiera Milano. Una serie di saliscendi porta all’entrata Fiorenza, che offre la vista più spettacolare sul Decumano e il Padiglione Zero. Trucco: se munito di biglietto, segui la passerella pedonale sulla sinistra dopo il binario uno, chiedi dell’ingresso Triulza ai volontari, convincili di essere un addetto stampa – bastano un po’ di fantasia e vestiti penosi -­ ed entri senza scale né code.

Il passante

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Il passante, i milanesi non sanno manco cosa sia, figurati usarlo. Expo finalmente lo valorizza come straordinario e arcano, con le sue stazioni profondissime e smisuratamente grandi, con la sua estetica non proprio Blade Runner, ma comunque anni 80. Un quarto d’ora dalla stazione Garibaldi, una ventina di minuti da porta Venezia, qualcosa in più da Dateo o porta Vittoria; uno ogni 10 minuti e per soli 2,20€. All’andata è facile, ma nulla al ritorno indica quali sono le fermate intermedie. Chiedi in biglietteria, o fatti dare la mappa dedicata. Una certezza è che S5 e S6 (per Treviglio), S11 (per Chiasso) e S14 (per Rogoredo) passano tutte per Garibaldi.

La bicicletta

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Per mesi la pagina ufficiale di Expo non menzionava la possibilità di arrivarci con la bici. Questo la dice lunga su come venga considerata la mobilità mobile in Italia. Dal profilo @AskExpo, tweet del 7 maggio: «ci saranno prossimamente percorsi ciclabili per arrivare a #Expo2015 in bicicletta». Be’, complimenti! Certo, arrivarci ci si può arrivare, ma preparati a cavalcavia e svincoli tipo Tomb Raider. Copio e incollo dal sito ufficiale: «(…) Per chi proviene da Milano l’itinerario suggerito è lungo i controviali di corso Sempione e viale Certosa, indi via Gallarate (…)». Penso sia una delle cose più divertenti che abbia mai letto in vita mia! Più fortunato chi arriva da Milano nord, che può raggiungere Expo in bicicletta al Gate Ovest Triulza tramite il percorso ciclopedonale della Via d’acqua Nord. È stato inaugurato il 5 luglio, due mesi dopo l’apertura dei cancelli…

L’automobile

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Sei sicuro? Se arrivi in auto, dovrai lasciarla in uno dei quattro parcheggi raggiungibili solo attraverso corsie riservate: Trenno, Arese, Fiera Milano, Merlato. Per evitare multe, dovrai acquistare il biglietto online, a condizione di avere già un ingresso a Expo. Una volta parcheggiato, sei ancora a 10 chilometri dagli ingressi, e a trenta minuti di navetta gratuita. Il parcheggio invece costa 12 euro. Solo Merlato ha l’accesso diretto, 500m a piedi e ingresso nel cuore del padiglione italiano.

Il people mover

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Qualsiasi mezzo utilizzerai per raggiungere l’Expo, una volta arrivato dovrai misurare le forze. Ti attendono due chilometri da percorrere in lungo e uno in largo. Quindi, appena superati i controlli di sicurezza e una volta dotato di mappa scegli il varco da cui entrare e usa il People Mover. È la navetta che viaggia in senso orario, dalle 9 alle 24 no stop, lungo il perimetro di quella che sembra una città stato (o Gardaland): 5 chilometri che offrono spettacolari prospettive su padiglioni, parchi e canali attorno l’Expo, e 10 fermate corrispondenti ad altrettante entrate. In alcuni momenti ti sembrerà di essere nella zona morta che separava Berlino ai tempi del Muro. Eppure non ti attende alcun invalicabile Checkpoint Charlie, anzi, ogni tanto qualche militare cercherà di attaccare bottone per combattere la solitudine. Importante: la navetta è gratis, ma non pensare di trovarla segnalata; anche in questo caso chiedi ai volontari. Per ora sono loro i custodi dei segreti dell’Esposizione Universale.

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