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Medieval KNights: cinque pezzi che piacciono agli Umanzuki

Il trio toscano è ospite della rassegna curata da Ombre Lunghe, Maple Death Records e IMAGO

Scritto da Salvatore Papa il 22 giugno 2015
Aggiornato il 1 luglio 2015

Dopo i due appuntamenti di IMAGO il cortile del Museo Civico Medievale si è aperto anche alle Medieval KNights, sei progetti live in tre serate grazie alla collaborazione fra Ombre Lunghe, Maple Death Records e lo stesso IMAGO. Ospiti del secondo appuntamento, il 2 luglio, il trio toscano Umanzuki (Yerevan Tapes), una delle più giovani formazioni dell’Italian Occult Psichedelia, e Stefano Pilia (Tannen), già in formazione con Massimo Volume e In Zaire, con il suo ultimo lavoro fra avant-rock e fingerpicking.

Proprio agli Umanzuki abbiamo chiesto di commentare cinque pezzi che hanno ispirato le loro produzioni recenti.

Kaoru Abe è un musicista ed esponente della scena free-jazz giapponese che apprezziamo moltissimo. Questo pezzo in particolare è ispirato all’opera di Louis-Ferdinand Céline; è struggente. Bellissimo.

“Wasser” è per noi la traccia più coinvolgente, e che meglio riassume il disco “Monotonprodukt 07” . Un disco malinconico e “scuro” che a suo modo, ci ha segnato in maniera indelebile.

Jon Hassell non ha bisogno di presentazioni. In questo caso si rapporta con la scena teatrale, collaborando con la compagnia fiorentina “Magazzini Criminali”. Ne esce un lavoro misterioso e profondo.

Che dire…..siamo molto legati a questo artista. “Tunedless II” secondo noi è un’opera che per estetica e bellezza meglio riassume il lavoro compositivo di Roberto Donnini.

Techno-Detroit ai massimi livelli. Industriale e rituale.