Sembra che a Torino la parola d’ordine sia spazio polifunzionale che va spesso a braccetto con riqualificazione urbana e parole come “nuovo punto di riferimento” del polo cittadino. Dopo la grande apertura delle OGR (leggi qui) la capitale sabauda torna a far parlare di sé a suon di investimenti multimilionari e metri quadrati che giocano a chi ce l’ha più lungo. Finalmente ci si ricorda della crucialità del cibo per Torino (anche se molti degli attori coinvolti e dei cibi proposti non sono piemontesi, un peccato): 2400 mq situati nel quartiere Aurora a Torino e dedicati all’esperienza gastronomica. Edit è l’acronimo di Eat Drink Innovate Together e vuole distinguersi daille altre realtà commerciali per il concetto di co-working e sharing economy che c’è dietro. Non solo bar, ristoranti, bakery e brewery – le quattro macro aree in cui si declina la loro offerta – ma anche spazi come cucine o strumenti di produzione per chi vuole portare avanti i propri progetti in questi campi. Ad esempio: se sei un gispy brewer – un birraiolo nomade – e non sai come produrti la tua birra artigianale da Edit puoi utilizzare le attrezzature qui presenti. Consumo e condivisione come momenti fondamentali per chi entra da Edit. I nomi dei curatori delle varie aree sono ben noti: Pietro Leemann e Renato Bosco daranno la propria impronta alla Bakery e al Pub rispettivamente con proposte vegetariane e pizze e focacce; gli stellati vercellesi Costardi Bros. cureranno il ristorante mentre i mastri birrai rispondono allo spirito di condivisione della Brewery. Non manca di certo un cocktail bar curato dai ragazzi del Barz8 – Salvatore Romano e Luigi Iulia – che saranno dietro al bancone. Dai lievitati ai cocktail tailor made a base di vermut, passando per le cucine in condivisione e le birre artigianali, Edit sbarca a Torino con le migliori intenzioni.
Nasce Edit: il nuovo polo dedicato al mondo della gastronomia
2400 mq tra sharing economy, co-working e gastronomia
Scritto da Martina Di Iorio il 29 novembre 2017
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