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Una guida a Open House Milano: i posti imperdibili

Nel weekend del 7-8 maggio Open House Milano apre monumenti nascosti, studi d'artista e altri luoghi bellissimi

Scritto da Lucia Tozzi il 4 maggio 2016
Aggiornato il 11 maggio 2016

Valerio Salvato, uno degli ideatori e organizzatori di Open House Milano, ci ha indicato un itinerario con i 10 appuntamenti imperdibili di questo week-end. Nella maggior parte dei casi si tratta di occasioni uniche per conoscere architetture normalmente inaccessibili, e in più grazie alle guide scoprirne la storia.

HOUSING SOCIALE: due interventi a distanza di un secolo

Il quartiere Solari, risalente all’inizio del ‘900, fu il primo e incontrastato esperimento di housing sociale a Milano. Il progetto, oltre ad essere all’avanguardia per la dotazione standard degli appartamenti, era innovativo per la filosofia con cui Broglio lo ideò: per incentivare gli abitanti alla responsabilizzazione della gestione e promozione delle attività aggregative e culturali, l’architetto realizzò insieme alle unità abitative anch docce maschili e femminili, lavanderia, locali per riunioni, biblioteca, sala di ritrovo e allattamento e un campo bocce con annessa tavernetta.

Attualissimo è invece il progetto Cenni di Cambiamento ,dello studio Rossi – Prodi Associati, il più grande edificio residenziale realizzato in Europa che utilizza un sistema di strutture portanti in legno. Cenni, oltre ai 122 alloggi a prezzi calmierati, offre agli inquilini servizi condominiali in condivisione: dopo scuola, carsharing, spazi per coltivare l’orto, e attività ricreative e culturali…

1. QUARTIERE UMANITARIA SOLARI (1905) di Giovanni Broglio – Uff Tecnico Comunale | Via Solari, 40
Prototipo di quartiere operario realizzato oltre un secolo fa grazie all’intervento e alla volontà della Società Umanitaria, la visita al I Quartiere di via Solari ci condurrà all’interno di un microcosmo in cui gli abitanti racconteranno uno spaccato di vita caratterizzato da forti legami sociali ed attuali tematiche dell’abitare.

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2. CENNI DI CAMBIAMENTO (2013) di Rossi Prodi Ass. | Via Gabetti, 15
La visita al recente complesso di Housing Sociale Cenni di Cambiamento ci porterà alla scoperta un luogo in cui qualità architettonica e stili di vita sostenibili concorrono alla creazione di nuove e rinnovate forme dell’abitare. Ad oltre un secolo di distanza dalla realizzazione del primo quartiere di edilizia popolare a Milano nasce il più grande complesso di edilizia sociale realizzato con strutture portanti in legno.

Cenni di cambiamento

RIQUALIFICAZIONE

Tre interventi attuali legati alla riqualificazione di tre zone della città. In particolare, l’Edificio per uffici La Serenissima e il Campus Monneret sono due esempi di come l’intervento di ristrutturazione sia stato in grado di conferire a due edifici risalenti agli anni ‘60 una visione e una luce più contemporanea e sociale.

3. IULM OPEN SPACE (2015) di 5+1 AA | Via Carlo Bo 7
Luogo per eccellenza di istruzione e comunicazione, andremo a scoprire le scelte progettuali e semantiche che hanno portato alla realizzazione di questo nuovo polo culturale milanese, identificativo landmark territoriale e simbolo di continua ricerca progettuale dello studio 5+1AA.

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4. EDIFICIO PER UFFICI LA SERENISSIMA (2012) ristrutturazione di Park Associati | Via Turati 25-27
Uno degli edifici simbolo del boom economico, “Palazzo Campari” (realizzato tra gli anni ’60 e ’70) acquista nuova vita grazie alla ridistribuzione degli spazi interni ed al progetto di restyling delle facciate. L’intervento ha rivitalizzato l’intero palazzo e nel weekend di visita sveleremo modalità e tecniche adottate dai progettisti dello studio Park Associati.

foto Andrea Martiradonna
foto Andrea Martiradonna

5. CAMPUS MONNERET (2014-2015) ristrutturazione di Goring Straja | Via Ugo Monneret de Villard 1
Nato con lo scopo di recuperare un vecchio studentato risalente agli anni ’60, il nuovo Campus Monneret appare oggi come un fiore all’occhiello dell’ospitalità studentesca milanese. Andremo a scoprire le soluzioni tecniche adottate e le scelte progettuali che hanno portano Campus Monneret ad essere oggi uno degli interventi più riusciti e riconoscibili del quartiere Lambrate.

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ALTRI EDIFICI

6. PALAZZO ARCHINTO ricostruzione di Luigi Dodi (1967) | Via Olmetto 6
Consigliato in quanto massimo rappresentante dei cambiamenti storici e architettonici a cui un edificio può essere sottoposto: costruito nel ‘400, ristrutturato nel ‘7o0, e ricostruito dopo i bombardamenti del 1943.
Le porte di Palazzo Archinto si aprono in occasione di Open House svelando tutta la bellezza dei suoi cortili interni e i mutamenti architettonici che si sono susseguiti nel corso dei secoli: di origine quattrocentesca, il palazzo fu ricostruito nel XVIII secolo dagli Archinto che ne commissionarono le decorazioni ad affresco a Giovan Battista Tiepolo. Colpito dai bombardamenti del 1943, venne ricostruito da Luigi Dodi nel secondo dopoguerra. A testimonianza dell’originario assetto settecentesco, l’edificio conserva i cortili interni e la loggia terrazzata, ornata dalla più antica pianta di glicine di Milano.
La visita porterà a conoscere la storia e l’evoluzione del palazzo, visitandone i cortili e l’anticamera dell’archivio.

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7. PALAZZO DELL’INFORMAZIONE (1942) di Giovanni Muzio | P.zza Cavour, 2
Meglio noto come “Palazzo dei Giornali”, quello che per molti anni ha rappresentato la culla dell’informazione e della carta stampata riprende vita con una visita al suo interno ed allo scenografico mosaico di 12 x 8 metri realizzato dall’artista Sironi a metà degli anni ’30.
Motivo della scelta: uno degli esempi di architettura del movimento moderno e dell’inizio del ‘900.

Milano - Palazzo della stampa in piazza Cavour
Milano – Palazzo della stampa in piazza Cavour

8. TORRE VELASCA (1958) di BBPR | Piazza Velasca, 5 | PRENOTAZIONI SOLD OUT
È più di un grattacielo storico, unico per architettura e progettazione nel panorama urbanistico mondiale. Da oltre 50 anni è un simbolo dello skyline milanese. Se gli interni dell’atrio sono ancora quelli originali, al 25° piano uno degli appartamenti del piano attico della Torre, vede l’intervento di Piero Lissoni che, insieme a primarie aziende del design italiano, ha ideato un allestimento di grande suggestione dove si può vivere l’emozione di cosa possa significare abitare in uno degli esclusivi appartamenti di questa icona dell’architettura moderna e apprezzare l’ineguagliabile vista dall’alto sulla città.
Durante il weekend di Open House Milano sarà inoltre possibile visitare, sempre al 25° piano, la mostra “OIKOS Colour Floating” curata da Giulio Cappellini e Oikos – colore e materia per l’architettura.

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9. CHIESA DI SAN FRANCESCO AL FOPPONINO (1963) di Giò Ponti| Via P. Giovio 41
Open House ci porta alla scoperta della Chiesa di San Francesco al Fopponino, realizzata nella seconda metà degli anni ’60 per mano di Gio Ponti e caratterizzata dalla facciata modellata lungo i fronti degli edifici limitrofi, elemento in cui arte ed architettura concorrono a creare una maestosa scenografia teatrale.
L’interno, a forma di esagono asimmetrico, è caratterizzato da tre navate e dal sistema unico dei pilastri e delle travi in cemento. Gli arredi sono dallo stesso progettista che coordina il lavoro dei vari artisti: da ricordare sono la grande pala absidale di Francesco Tabusso, la Crocifissione di Francesco Tomea e le vetrate esterne di Cristoforo De Amicis e padre Guido Bertagna.

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10. TORRE ARCOBALENO (1990, 2015) di Studio Original Designers 6R5 Network | Via G. Ferrari, 18
Ciò che un tempo appariva come un anonimo serbatoio dell’acqua, assume oggi un ruolo iconico nello skyline milanese e l’indiscusso simbolo della capacità di Milano di rinnovarsi.
Per anni è stata soltanto una torre dell’acqua in grigio cemento. In occasione di Italia ’90, un intervento di riqualificazione l’ha trasformata nella Torre Arcobaleno, testimonianza della cura e orgoglio del patrimonio urbanistico della città. Nel 2015, per EXPO, un nuovo restyling ne ha ripristinato lo splendore policromatico.

Torre Arcobaleno
Torre Arcobaleno

QUI il programma completo