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Marco Oniks

È tra i fondatori della serata techno Funk You che quest'anno compie 10 anni. Marco ci racconta com'è nata la serata, com'era milano anni fa e che techno e dieta vegetariana possono andare d'accordo

Scritto da Emanuele Zagor Treppiedi il 4 ottobre 2016
Aggiornato il 8 febbraio 2017

Marco ha voluto la bicicletta e ha pedalato. Oggi la sua serata techno, nata da un gruppo di ragazzi sbarbati e appassionati, compie 10 anni. Marco è uno dei fondatori e ha portato avanti il progetto fino ad oggi e stasera si festeggia al Dude con Dave Clarke, il barone inglese della techno. Tra una biciclettata e un piatto vegetariano Marco non ha nessuna intenzione di smettere di proporre techno e in questa intervista si capisce perché.

Presentati: chi sei? Dove e quando sei nato? Di dove sei? Perché sei qui?
Sono Marco o Oniks, nasco a Milano nel 1984 da mamma milanese e babbo maremmano. Sono qui per raccontarvi un pezzo della mia vita.

Cosa fai nella vita?
Faccio tante cose ma quelle che occupano la maggior parte del mio tempo sono organizzare eventi, fare il dj e scrivere musica.

In cosa consiste quello che fai? Parlaci di Funk You.
Di base consiste nel mettere in atto un’intuizione, o seguire semplicemente un istinto. Nell’atto pratico significa, per quanto concerne l’organizzazione di eventi, contattare l’agenzia di management, trovare la data possibile per gli artisti, seguire le scartoffie burocratiche, i pagamenti, la logistica, la gestione, la comunicazione, la grafica, la promozione. Prediligo la parte più artistica del mio lavoro, che è quella di fare musica e dare spazio alla creatività, o semplicemente la ricerca musicale, trasmettendo poi al pubblico quello che secondo me è interessante e rispecchia a pieno il mio essere. Cosi nasce ogni serata Funk You!

Oniks durante un'operazione di street marketing
Oniks durante un’operazione di street marketing

Raccontaci la tua giornata.
Mi alzo presto la mattina, solitamente senza sveglia, faccio una ricca colazione e contemporaneamente leggo le mail. Quindi organizzo il resto della giornata che vola tra appuntamenti, riunioni, telefonate, bookings. Poi appena riesco fuggo e mi siedo in studio a fare musica. A fine giornata faccio sport poi mi dedico alla cucina, altra mia grande passione.

Che sport fai? E qual è il piatto che mi stai invitando a casa tua a mangiare?
Mi piace correre, giocare a pallone e ultimamente pratico cross training.
Essendo amante della cucina toscana ti direi pappardella ai porcini, tortello maremmano, panzanella o pappa al pomodoro. A te la scelta!

Quando, con chi, dove e com’è nato il progetto funk you?
Funk You nasce 10 anni fa, nel 2006. Amici in comune presentarono me e Flipper (ex Leoncavallo, e nome noto nell’ambito delle serate) che proprio in quel periodo stava prendendo in gestione il Tunnel. Lui si dimostrò subito entusiasta dell’idea di inserire una one night techno nel “melting pot” della programmazione mensile nel nuovo ciclo di serate che si apprestava a vivere il locale di via Sammartini. Mi ritrovai così catapultato nel vero circuito dei party milanesi. Avevo dei soci, tra cui Tommaso (dj Machine oggi Aequal), con cui condividevo consolle e idee e fu un anno bellissimo, tra gioie e dolori. Le diverse visioni musicali fecero si che alla fine del primo anno ci dividemmo e rimasi solo. All’epoca lavoravo anche di giorno, come agente di viaggio, quindi il mio tempo era limitato e gli impegni musicali in crescente aumento. Conobbi Nicolò (tutt’ora mio socio, assieme a Simone che però incontro dopo) e il party nel suo secondo anno di vita esplose.

Un giovane Oniks in consolle al Tunnel
Un giovane Oniks in consolle al Tunnel

Perché questo nome Funk You?
Onestamente volevo dire Fuck You ma complice la serata alcolica uscì Funk You. Mi piacque e diventò il nome della serata!

Come ti sei appassionato alla musica e poi successivamente alla techno?
Con la musica ho un rapporto che dura da una vita: indipendentemente dal genere lei è sempre con me. Ho conosciuto la techno grazie ad alcune cassette che compravo in fiera di Sinigaglia quando era in darsena sui navigli. Erano delle registrazioni di serate internazionali, difficilmente reperibili perché a quei tempi con internet facevi poco. Ne sono stato subito folgorato e poco dopo ho comprato i giradischi e cominciato a mixare.

Di che anni stiamo parlando?
Andavo al liceo, era il 99/2000 e frequentavo la fiera il sabato pomeriggio. Nel 2001 o 2002 ho poi acquistato piatti e mixer.

Dove andavi e dove vai ora a comprare i dischi?
Ho comprato i primi dischi dal mitico Ice Age, storico negozio di Milano in Ticinese. Ora su internet trovo molto, ma mi piace sempre andare da Serendeepity.

Dove andavi a ballare prima dell’inizio di Funk You?
Mi sono appassionato di house in principio, giravo a Milano, poi ho iniziato a muovermi nel Nord Italia. Ero poco piu che sedicenne e ricordo l’Alterego, i club della riviera romagnola, quelli Toscani. Poi i grandi rave e l’amore per la Techno.
Passavo le estati in Toscana e quindi mi trovavo spesso in auto con amici più grandi con direzione Insomnia, Imperiale, Jaiss, Duplè, Tartana, Kama Kama. Ricordo un evento incredibile: il The West. A quei tempi trovavo dj come Sven Vath, Steve Rachmad, Rino Cerrone, Gaetano Parisio, Marco Carola… Solo per citarne alcuni. Era un emozione fortissima poterli ascoltare e vederli dal vivo! In riviera romagnola ricordo l’Embassy, Ecu, Echoes, il Cellophane, La Baia degli Angeli/Imperiale. Poi i rave sparsi qua e la.
Insomma erano alcuni tra i posti dove potevo ascoltare ciò che mi piaceva.

Oniks al Montagood in Spagna nel 2005
Oniks al Montagood in Spagna nel 2005

Dal Tunnel al Dude, cosa c’è stato in mezzo?
Dopo la fine del Tunnel ho fatto per quasi due anni party itineranti in warehouse. Nicolò nel frattempo si era preso una pausa. Il periodo non era dei migliori, vivevamo un momento di transizione. Condividevo già una grande amicizia con Simone detto “Mine” e cosi abbiamo deciso di fondare un nuovo collettivo che promuoveva party in città, ho conosciuto meglio Fausto di Privat e iniziato a fare qualche festa con lui al Codice a Barre e al Bitte. Ricordo che portammo Lucy, Robert Hood, James Ruskin, Sandwell District, Dvs1 in una Milano che proprio ancora di Techno non ne voleva sapere. Poi è nato il Dude. Con lui la nuova energia e la nuova carica e Funk You con Simone aggregava il terzo membro!

Il trio di Funk You in gita ad Amsterdam
Il trio di Funk You in gita ad Amsterdam

So che suonavi anche hardtechno con Randy ai suoi party R909, ci parli anche di questa avventura?
Sì, ero resident al Kindergarten di Bologna per Random Techno Night. Si ballava a volte fino a mezzogiorno. Ricordo che arrivavano pullman da tutta Italia e suonavo davvero duro: Partivo a 150 bpm!

È cambiata la tua one night rispetto a 10 anni fa? E Milano è cambiata?
Nel corso del tempo abbiamo scandagliato diversi aspetti della musica techno: dalla sfumatura più hard a quella più concettuale. Sono cambiati negli anni gli artisti che abbiamo ospitato, anche se qualcuno rimane regular guest. La voglia di fare, di stupire e di rimanere fedeli alla passione che ci ha fatti incontrare e andare avanti per 10 anni rimane intatta: quella è la vera benzina dell’animo di Funk You!

La nostra posizione è cambiata radicalmente nei confronti della città. All’inizio eravamo marginali, antagonisti, oggi riusciamo ad avere una voce nel coro! Milano è mutata, la metropoli paesana del decennio scorso oggi è a tutti gli effetti una città Europea, con ovviamente i pregi e i difetti che ne conseguono.

Il fatto che anche la techno è diventata “di moda” e meno marginale vi ha aiutato immagino, giusto?
Assolutamente, ci ha dato più visibilità. I media ne parlano, il web ne è pieno. Le persone sanno di cosa parli e quindi il messaggio arriva più diretto. Questo processo ha fatto in modo che il promoter si impegnasse a fare più ricerca e penso che sia una cosa assolutamente stimolante.

Tu a prescindere dal tuo lato di promoter come vedi questa ascesa della techno e questo suo essere più popolare?
La techno è ciò che amo e sono entusiasta che finalmente abbia lo spazio che si merita. Io ho iniziato tanti anni fa a fare ciò che mi piaceva e sono felice che oggi anche qualcun’altro ci si dedichi con con la stessa passione.

La collezione di flyer di Oniks
La collezione di flyer di Oniks

Tu come sei cambiato? Cos’hai visto in questi 10 anni, sia legato a Funk You che non, che ti ha particolarmente colpito?
Funk You è stata ed è tra le esperienze più straordinarie della mia vita. Mi ha fatto crescere tanto e donato una prospettiva di vita differente, mi ha aiutato ad aprire la mente. Mi ha insegnato che ci vuole coraggio, tanta determinazione, fantasia, ma e mi ha reso una persona felice perché mi ha dato la la possibilità di seguire il mio talento, l’intuito, l’aspirazione e la gioia. Inseguire i propri sogni è stato fondamentale e vivendoli intensamente continuo a trasmettere e ad avere quell’energia che mi porta avanti. Ecco, credo che la musica mi abbia aiutato a comprendere come sono io, ma come sempre accade, cercando una cosa se ne trova un’altra…

Come vedi oggi la scena clubbing meneghina?
Milano è ricca, Milano freme, Milano pulsa, Milano ha voglia di fare e lo dimostra quotidianamente! In città passano tra i più grandi artisti al mondo ed il clubbing (ma non solo) è attivo sotto ogni sua sfumatura musicale. Sono felice di viverci e di potermi esprimere lavorativamente qui. Insomma, citando un poeta: “Milano che ride e si diverte”, “Milano a portata di mano”, “Milano vicino all’Europa”.

Hai la mia età, 32 anni, cosa farai in futuro sempre il dj e il promoter?
Non lo so cosa farò in futuro, so di per certo che ora la mia strada è questa. Insomma ho iniziato lavorando in una piccola azienda di marketing dove ero account, mi sono ritrovato a fare l’agente di viaggio e ora metto i dischi, organizzando party. Tutto può succedere…

Collezioni qualcosa?
Mi sono accorto grazie a questa domanda di collezionare tutti i flyer delle serate a cui ho partecipato e Mala indiani!

Alcuni Mala indiani di Oniks
Alcuni Mala indiani di Oniks

Se non fossi un promoter cosa ti piacerebbe fare nella vita?
Mi piace immaginarmi viticoltore, o vedermi a contatto con la natura e il mare. Magari il gestore di una piccola locanda.

Dove vivi a Milano? Vivi da solo? 
Abito da solo, sono cresciuto in zona est e per ora continuo a viverci

Ci sono dei luoghi che ti piacciono particolarmente che frequenti più spesso?
Sono attratto da tutti gli angoli della città, mi piace camminare nel degrado o nello sviluppo dei nuovi sterili quartieri. Penso che ogni posto abbia il suo carattere, la sua personalità, qualche cosa da dire, da raccontarmi, da trasmettermi. Quando sono triste o felice, passeggio nelle vie della vecchia Milano.

Quando stai a casa cosa fai? Oltre alla musica hai altre passioni?
A casa mi piace passare tanto tempo: amo la tranquillità, leggo un libro, cucino, bevo dell’ottimo vino, guardo film, ascolto musica, medito. Prima disegnavo!

Oniks sotto casa appena tornato da una serata in attesa di vedere l'alba
Oniks sotto casa appena tornato da una serata in attesa di vedere l’alba

Ma taggavi anche in giro per Milano? Mi sa che ho letto la tua tag col tuo nome da qualche parte…
Si ogni tanto la leggo anche io, ho ricordi sfuocati, non so… :)

Sappiamo che sei vegetariano ci dici i tuoi ristoranti preferiti e di cosa sei ghiotto?
Sì, da anni oramai seguo una dieta vegetariana. Iniziata per etica, ne ho poi scoperto i benefici fisici. Mi piace molto il ristorante Alhambra, dove capito spesso, ma per fortuna vivendo in Italia ho un’ampia scelta, ovunque mi sieda. Impazzisco per la cucina indiana della quale sono davvero ghiotto!

Versante cocktail: cosa e dove bevi?
Non ho una preferenza in particolare, mi piace variare e provare sempre cose nuove. Conosco alcuni ottimi baristi e lascio a loro il dono dell’inventiva.

Ti ho visto spesso in giro in bici, scatto fisso o bici classica?
Classica forever!

La bici è anche un ottimo modo per smaltire i cocktail, ci dici un itinerario che ti piace fare particolarmente su due ruote?
Solitamente vado verso Milano sud, nel parco agricolo tra risaie e verde. Trovo ancora pace a due passi da casa.

Oniks in versione Fausto Coppi che si allena per l'Eroica
Oniks in versione Fausto Coppi che si allena per l’Eroica

Chi è il tuo eroe?
Let my soul smile through my heart and my heart smile through my eyes, that I may scatter rich smiles in sad hearts. Paramahansa Yogananda e l’eterno Mahavatar Babaji.