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Alessandro Lazzaroni di Domino’s Pizza

Abbiamo intervistato Alessandro Lazzaroni in occasione dell'apertura milanese del colosso americano Domino's Pizza. Tra supply chain, fatturati mondiali, franchising e prodotti d.o.p., ci spiega perché bisogna superare lo scetticismo sul tema e provare la loro pizza. Con o senza ananas.

Scritto da Martina Di Iorio il 29 ottobre 2015
Aggiornato il 23 gennaio 2017

Di numeri, strategie corporate e industria del food Alessandro Lazzaroni ne sa qualcosa, visto il suo passato da Galbusera e McDonald’s Italia. Con bocconiana precisione ci parla della sua nuova scommessa, esportare la pizza (americana) in Italia, assicurandoci di non doverci preoccupare di nulla perché il brand è sì a stelle e strisce, ma i prodotti utilizzati sono certificati d.o.p. Spiegandoci il modello di business alle spalle di Domino’s, siamo tutti invitati a cena per dire la nostra.

Come ti chiami? Quando e dove sei nato?
Alessandro Lazzaroni: Mi chiamo Alessandro Lazzaroni, ho 36 anni e sono nato a Rho.

Cos’è Domino’s Pizza?
Domino’s Pizza è una catena di ristorazione internazionale, fondata nel 1960, la più importante del mondo nel settore della pizza a domicilio. Ha oltre 11.900 punti vendita in più di 80 mercati. Le vendite a livello globale di Domino’s nel 2014 sono state di 8,9 miliardi di dollari, di cui 4,1 miliardi negli Stati Uniti d’America e 4,8 miliardi nel resto del mondo. Quasi il 97% dei punti vendita Domino’s è gestito in franchising. Domino’s è una catena che punta molto sull’innovazione tecnologica: nel 2014 circa il 50% delle vendite negli USA è avvenuto attraverso i canali digital, cioè tramite il sito, l’app che copre quasi il 95% degli smartphone negli Stati Uniti e anche alcune nuove piattaforme per gli ordini (il sistema FORD sync, la Samsung Smart TV, Twitter e i messaggi di testo con le emoticon della pizza).

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Cosa facevi prima di diventare “master franchisee” di Domino’s Pizza? Ci spieghi qual è il tuo ruolo e come è nata l’idea di esportare il brand in Italia?
In passato sono stato direttore retail per Galbusera e, prima ancora, ho lavorato in McDonald’s Italia in posizioni manageriali. Il mio ruolo in Domino’s Pizza Italia è appunto quello di master franchisee, cioè la mia società ha acquisito da Domino’s in esclusiva i diritti per l’utilizzo del marchio, anche se nei prossimi anni potremo svilupparci anche attraverso la formula del franchising. L’idea di portare il brand in Italia è nata soprattutto guardando all’eccellenza del servizio offerto da Domino’s, una caratteristica che le tradizionali pizzerie a domicilio in Italia non possono vantare: possibilità di ordinare online, di pagare sia in contanti sia con carte, e soprattutto una consegna veloce e puntuale che ti fa avere la pizza calda, sull’uscio di casa, con la certezza sull’orario (perché puoi seguire online in ogni momento lo stato del tuo ordine). A tutto ciò uniamo la qualità: le nostre pizze sono preparate con prodotti d.o.p. che acquistiamo da fornitori italiani attentamente selezionati.

Non neghiamo un po’ di scetticismo a riguardo: ci puoi dare 3 motivi per cui mangiare da Domino’s Pizza?
Innanzitutto perché la nostra pizza è buona e basta assaggiarla. Abbiamo creato una ricetta che segue la tradizione italiana e abbiamo puntato su ingredienti di qualità come il pomodoro 100% italiano e i prodotti d.o.p.. Inoltre puntiamo anche su tecnologia ed eccellenza nel servizio.
Pensiamo di poter dimostrare con fatti concreti l’italianità della nostra azienda e la qualità dei nostri prodotti. Il miglior modo di sfatare un pregiudizio è sempre provare e formarsi un’opinione fondata: è per questo che invitiamo tutti ad assaggiare e a sperimentare la bontà della nostra pizza e del nostro servizio. A tutti sarà capitato di ordinare la pizza a domicilio, e di averla ricevuta con grande ritardo e magari anche molto fredda. Fatto, questo, che ha sicuramente trasformato un piccolo momento di gioia in un motivo di disappunto. Noi garantiamo l’arrivo della pizza a casa nei tempi stabiliti e che sia anche calda, buona e fatta con i migliori ingredienti.

In cosa si differenzia il modello americano da questo italiano?
La pizza preparata negli Stati Uniti è studiata per andare incontro ai gusti e alle preferenze degli americani, molto diversi dai nostri. Questo vale in tutti i Paesi in cui è presente Domino’s: il prodotto viene sempre adeguato al gusto locale. Per noi è ancora più fondamentale offrire al nostro consumatore, che è più esigente e consapevole rispetto ad altri paesi, una pizza italiana: siamo partiti dall’impasto e dalla scelta delle materie prime di qualità, oltre che dalle specialità d.o.p. tipiche.

Venendo invece alle fasi della produzione vera e propria della pizza, come viene lavorata? Dall’impasto, alla lievitazione, fino alla cottura finale, ci elencheresti i passaggi?
Partiamo sempre dalla materia prima e in nessun caso usiamo prodotti semilavorati. Le fasi di lavorazione sono quelle che ho elencato: impasto, lievitazione, farcitura e cottura. La qualità e la fragranza dei prodotti Domino’s da sempre si fonda su uno speciale forno a nastro, che non residua gli idrocarburi di combustione, che sono la causa del nero sotto la crosta della pizza nei forni a legna, e che garantisce temperatura costante. Il risultato è una pizza buona, calda e cotta al punto giusto.

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Che tipo di ingredienti utilizzate e quali sono i vostri produttori?
Usiamo solo prodotti di qualità, reperiti da fornitori certificati. Tra questi ci sono anche le eccellenze italiane come i prodotti a “Denominazione di Origine Protetta” di origine italiana come: la mozzarella di bufala campana d.o.p., il gorgonzola d.o.p., il prosciutto di Parma d.o.p. e il grana padano d.o.p. Tutti i nostri ingredienti sono di elevata qualità tra i quali spiccano, la salsa di pomodoro fatta con 100% di pomodori italiani e mozzarella italiana e prodotti freschi come, ad esempio, i funghi o i pomodorini, il basilico, la cipolla, i peperoni, etc.

Domino’s Pizza ha come punto forza la distribuzione. Ci spieghi questo meccanismo della “supply chain”?
L’organizzazione che c’è alle spalle di Domino’s non ha confronti nel settore in Italia, la supply chain è proprio uno dei nostri punti di forza. Ogni scelta fatta è stata attentamente pianificata, dalla selezione dei migliori fornitori, all’allestimento del punto vendita, alla selezione e formazione dei dipendenti. Domino’s Italia ha già assunto circa 30 giovani tra la sede centrale e il primo punto vendita. In prospettiva, mediamente si deve tener conto di una forza lavoro di circa 20 ragazzi per ogni negozio che verrà aperto. È anche questo che ci permette una puntualità nella consegna che non ha confronti.

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Domino’s è una pizzeria d’asporto e a domicilio e leader mondiale in questo settore. Ci puoi spiegare qual è il panorama italiano a tal proposito e come si differenzia dai competitors?
Nella realtà italiana non esistono propriamente concorrenti diretti che effettuano un servizio a domicilio o d’asporto con un’organizzazione simile a quella di Domino’s. La nostra unicità è data dal modello di business internazionale di successo in tutto il mondo basato sul servizio al cliente, la tecnologia all’avanguardia, la qualità garantita da pizze realizzate con i migliori prodotti italiani e la convenienza delle nostre promozioni.

Quali sono i progetti futuri? Nel piano aziendale si prevede l’apertura imminente di altri punti vendita?
Dopo il primo negozio ne apriremo altri 10 entro la fine del 2016. Poi contiamo di accelerare la crescita negli anni successivi, partiremo dalle grandi città del nord Italia, per arrivare al centro e al sud entro il 2020.

Come mai secondo te nessun imprenditore/pizzaiolo italiano è riuscito a entrare nel business mondiale della pizza a domicilio, in America ma anche in Italia?
Per fare ciò che descrivete occorre avere una grande organizzazione alle spalle. Nella realtà italiana non esistono propriamente concorrenti diretti di Domino’s che effettuano un servizio a domicilio o d’asporto con un’organizzazione simile. La nostra unicità è data dagli elementi che elencavo prima: servizio al cliente, tecnologia all’avanguardia, qualità dei nostri prodotti e convenienza delle nostre promozioni.

Ci prometti che non ci sarà mai la pizza con l’ananas?
Nel nostro menu la pizza Hawaiana c’è! È una delle due signature pizza di Domino’s, assieme alla Extravaganza, che è super farcita: sono i cavalli di battaglia di Domino’s in tutto il mondo e non potevamo non proporli accanto ai gusti tradizionali italiani. Noi farciamo la Hawaiana con prosciutto di Parma d.o.p. e i clienti stanno apprezzando tantissimo questo gusto.

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Dove vai a mangiare la pizza di solito quando sei in città oltre che Domino’s?
Mi piace sperimentare e mangio la pizza in molti posti differenti, diciamo che sono un profondo conoscitore delle pizzerie milanesi e anche al di fuori di Milano.