C’è solo un motivo valido per andare a vedere uno spettacolo su Virgilio, e questo motivo si chiama Anagoor: sinceramente non mi vengono in mente molti altri nomi, nel panorama teatrale italiano, capaci di distillare da un argomento così smaccatamente “letterario” un quid di materia viva.
La compagnia guidata da Simone Derai arriva al Piccolo Teatro (cui va, anche questa volta, un elogio) direttamente dalla sua base a forma di Conigliera, immersa nelle campagne di Castelfranco Veneto, dove da quasi otto anni crea i suoi lavori e anima con grande merito un territorio operoso ma sonnolento.
Dopo Giorgione (nel suo primo, folgorante Tempesta, che gli è valso la segnalazione Speciale al Premio Scenario nel 2009), Anagoor dimostra ancora una volta di avere le palle e il talento per affrontare un „mostro sacro“ del passato, partendo dalla figura dell’autore dell’Eneide per sviscerarne luci ed ombre, realizzando uno spettacolo visivamente perfetto che parla di arte, di potere, di bellezza, di violenza. Insomma, uno spettacolo profondamente attuale: il consiglio, per tutti, è di non perderselo.