Come disse Carmen Di Pietro sull’Isola dei Robbosi quando le proposero di fare yoga: „ma mangiate la carne, ché vi rimette psicologicamente e stommacamente“. E allora, forza, riparatevi nei sapori antichi e duraturi: dalla Gigina si mangia „come a casa“, ma meglio. Partite sul raffinato ordinando la spuma di mortadella condita con salsa e gelatina balsamica, per poi fiondarvi sulla bancarella dei sapori del passato. Bene, ora siete finalmente pronti per affondare la forchetta nella ricca e lussuriosa selezione di bolliti: muscoletto di manzo, testina, cotechino e chi più ne ha più ne metta. Vi sarà consentito svenire, esausti ma felici, solo dopo aver spazzolato il bollito col friggione bolognese.