Nella sua quarta mostra con la galleria, l’artista statunitense presenta sei opere in dialogo tra loro. Tre nuovi lavori, Ghost Chance (2019), Locked Grooves (2009-19) e Place Holder (2019) sono intervallati da Is a Bell Ringing in the Empty Sky e Loop Through, entrambi del 2005, e dalla serie SELF ( ) (2016).
Dall’inizio degli anni Settanta, l’artista di Santa Monica porta avanti una pratica sperimentale in dialogo con una serie di interrogativi che vanno dalla fisicità del linguaggio, alla sinestesia e agli enigmi percettivi, allo spazio ontologico e all’interattività dello spettatore.
Noto per la ricerca sul linguaggio e i media elettronici, per la mostra di Napoli Hill, diversamente, lascia spazio a tracce linguistiche soltanto nei titoli. Anche l’estetica è contenuta, poichè l’artista abbraccia una modalità decisamente più concettuale.
Written by La Redazione