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Sat 30.10 2021 – Sat 13.11 2021

Margherita Caprilli e Giulio Di Meo: Closer

Where

DumBO
Via Casarini 19, Bologna

When

Saturday 30 October 2021 – Saturday 13 November 2021

How much

free

Contacts

Sito web

Marta di Modo Infoshop. Foto di Margherita Caprilli

Inserita all’interno del festival di fotografia sociale Closer, la mostra è organizzata da Witness Journal e Fondazione per l’Innovazione Urbana nello spazio Bologna Attiva di DumBO e incrocia gli sguardi dei due fotografi per raccontare la preziosa capacità trasformativa e innovativa delle comunità, delle cittadine e dei cittadini bolognesi che durante la pandemia hanno re-inventato modalità di abitare lo spazio pubblico e di costruire reti di solidarietà.

Il 30 ottobre alle ore 16 è previsto un incontro inaugurale con gli autori e una visita guidata dell’allestimento.


Margherita Caprilli: Indipendente Italiano

La Spesa Ritrovata, i produttori di Campi Aperti, le Brigate di Mutuo Soccorso e le Staffette Alimentari Partigiane, le librerie indipendenti: queste le storie che danno vita a Indipendente Italiano, una raccolta di esperienze bolognesidi come i settori del commercio indipendente hanno cercato di reagire alla pandemia, reinventandosi e riorganizzando i propri servizi per garantire la continuità delle attività.

Durante il primo lockdown c’è stato un tempo in cui, mentre non potevamo osservare cosa stava accadendo altrove – al di fuori del luogo dove ci siamo ritrovati e persi – la rivendicazione della sopravvivenza è stata la stessa in tanti luoghi diversi della penisola.

Indipendente Italiano si pone come costola del progetto Mutazioni Resistenti, a cura di Margherita Caprilli e Chiara Sponza: una riflessione fatta di luoghi, persone, storie, conflitti, comunità, legami, resilienze in una Città in cui le continue trasformazioni agiscono sul modo di vivere lo spazio urbano e sulle relazioni che in esso si manifestano.

Il 2020 ci ha obbligato a una mutazione che ha investito la nostra quotidianità nella sua espressione individuale e collettiva, che ha trasformato spazi e relazioni, bisogni e desideri, passioni e necessità.


Giulio Di Meo: Anticorpi Bolognesi

“Anticorpi bolognesi testimonia, con l’attendibilità di un testo di storia, un tempo sospeso, un vuoto che tutti abbiamo percepito. Gli scatti di Giulio Di Meo, con la poetica che solo la magia del bianco e nero sa evocare, delineano con delicatezza, senza eccessi, situazioni e sensazioni, istanti e spazi di una Bologna in pieno lockdown che, nonostante l’inimmaginabile vuoto creatosi nelle sue strade, ha saputo – sin dai primi giorni – rialzarsi e immaginare il futuro, perché questa città tra le tante bellezze e i numerosi meriti, ha il primato di saper guardare la luna e mai il dito. Bologna sa accogliere e trasformarsi, ricordare e non commiserarsi.”

Così Roberto Morgantini, fondatore delle Cucine Popolari, descriveva le immagini di Anticorpi bolognesi, un reportage nato per riportare la variegata e a tratti contrastante umanità nata a Bologna durante l’emergenza Coronavirus, nei mesi più duri del lockdown, da marzo a giugno 2020.

Un lungo progetto, diventato un libro e oggi una mostra, che oltre a raccontare momenti quotidiani, si è concretizzato in forme di sostegno per diverse iniziative di solidarietà: dalla campagna Don’t Panic Organizziamoci! alle Stafette alimentari partigiane, dalle Cucine popolari alle attività di doposcuola del Tpo/Labas, fino alla realizzazione di un laboratorio di comunicazione visuale per adolescenti completamente gratuito.

Written by LR