Due cose sono certe di quel che vi stiamo per dire. La prima è che in Bicocca raramente accade quanto state per leggere. E la seconda è che quando si parla della Isabelle Wenzel l’equilibrio è indiscutibile.
Acrobata forse prima che fotografa, la Wenzel si dispone in posture improbabili. Gambe all’aria e testa interrata a mo’ di struzzo. Alta sulla punta di un piede da ballerina in trottola e busto teso e ricurvo per scansare una scaglia di specchio, doppio riflesso ammirabile. Schiena a ponte, plank sui sassi e posizioni del sole. Pare comunque che la Wenzel non cada mai, e che quindi quella ricerca del balancing sia assolutizzata tanto nella sua dimensione fisica che in quella fotografica. Così che la domanda che si chiede la Wenzel sembra essere quella che riverbera e tormenta i corrucciati studiosi deleuziani da decenni: «Cosa può un corpo?». E ora immaginate la risposta della Wenzel: risposte che hanno la durata di un autoscatto e una inevitabile foga per improvvisare posture atletiche impeccabili. Esercizi da equilibrista che a provarci noi finiremmo in un unico modo: rotti. La Wenzel, dicevamo, non cade mai. Ella assume sempre una postura perfeta. Il corpo della Wenzel è l’assolutizzazione della forma plastica e della forma fisica: scultorea e delineata e dura e statica e proporzionale che il Policleto ne avrebbe di certo fatto menzione nel Canone.
Best, Isabelle: il titolo della mostra è già un saluto, e a salutare saranno forse gli attimi colti dalla canonica fotografia documentaria o i dolori delle posture lavorative, che sono poi il nesso su cui s’impianta gran parte dell’orizzonte di senso dei lavori esibiti. Cosa può un corpo in potenza significa chiedersi anche cosa gli accade mano a mano che una sua posa cambia: cambia la schiena, lo sguardo, cambia il movimento di un braccio o della gola e allora della lingua. Cambia tutto.
È con questa mostra della Wenzel e delle posture acrobatiche e lavorative che inaugura il programma di BiM curato da quelli di C41. Che a quando pare di acrobazie se ne intendono, e spostandosi in Giardino (c’è, e si chiama BiM Garden) alle 21:30 trovate i Fuera in concerto, a presentare il loro nuovo album Circo mezzaluna. Titolo che non fa una piega rispetto all’equilibrio e all’atletismo di cui sopra. A chiudere un dj set a cura di XX Buio e party fino all’1:00.
In breve:
- 19:00: Vernissage della mostra fotografica di Isabelle Wenzel con performance
- 21:30: Concerto live Fuera
- 22:30: Dj set
Written by Giacomo Prudenzio