Partito come tanti dal mondo dei graffiti anni 90, DEM, al secolo Marco Barbieri, un bel giorno ha deciso di appendere le bombolette al chiodo e di far ruotare al contrario le lancette andando verso un mondo ancestrale e infantile, dove infantile sta per naturale, spontaneo, selvaggio. Simbologia antica, estetica alle volte primitiva, ricerca della natura, sia nello spirito che nei materiali con cui comporre le proprie opere. Ha realizzato creature di rami e ossa per Il paese dei Coppoloni di Vinicio Capossela, ha cucito gli abiti e le maschere per la copertina dell’ep di Go Dugong Vidita, lavora su carta come su muro, in un laboratorio di ceramica come in un bosco. Per la sua persona da Varsi porterà disegni e sculture dedicate al culto della Dea Madre: semplici, essenziali, sottili, ma capaci di rapire colpire. È uno bravo DEM, ne sentirete parlare.
Scritto da Hattori Hanzo