Forse non sono più un culto, una divinità ancestrale religiosamente venerata da una ristretta cerchia di adepti. Ma in questo caso non è stato che un bene. Tanto nella loro prima, indispensabile incarnazione, quanto nel glorioso ritorno di cinque anni fa, i GY!BE hanno sempre affermato e confermato di essere qualcosa che inizia molto prima e finisce molto dopo il concetto di “post rock”. Un grande collettivo pensante, un’idea legata a un’identità e a un suono – struggente, sì, eppure deflagrante e pieno di contrasti, spesso anche violenti -, ma allo stesso tempo slegata dai cliché e dalle delusioni di quel genere, che nel corso degli anni abbiamo sentito sempre più ammorbidito e normalizzato. Dopo una pausa lunga dieci anni, i Godspeed sono tornati nel 2012 e, sebbene non siano più i giorni sperimentali e “pungenti” della Kranky, hanno trovato il modo di lasciare il segno ancora una volta: con dischi sempre liberi e poderosi, ma soprattutto con live potenti come un treno che travolge il corpo e la mente, e li devasta, lasciandoli magicamente illesi; set di due ore ipnotici e liturgici nell’incrociare archi e muri di chitarre, momenti di quiete e di furia, mentre alle spalle degli otto musicisti disposti in semicerchio scorrono immagini che pescano frammenti di memoria collettiva. Stavolta, però, sarà ancora diverso. Perché i GY!BE sono una band che viaggia veloce su altri binari rispetto a quelli ordinari, senza il timore di schiantarsi o di attraversare territori impervi. Per due sere, il collettivo di Montreal sonorizzerà dal vivo “Monumental”, spettacolo portato in scena per la prima volta nel 2005 (e passato già lo scorso anno, in una versione più aggiornata, su alcuni dei più autorevoli palcoscenici europei) insieme alla compagnia di danza contemporanea, anche lei canadese, The Holy Body Tattoo. Un lavoro organico, con coreografie pensate in relazione alla musica dei GY!BE, che esplora le paranoie, i cortocircuiti e le ansie della cultura urbana, delle metropoli, della quotidianità alienante che ci avvolge. O, se volete, del Capitalismo. Se è legittimo vacillare di fronte all’idea di assistere a uno spettacolo di danza accompagnato da musica che di solito fa da colonna sonora a lunghi trip interiori – brani vecchi, ma forse anche qualcosa tratto dall’ultimo Luciferian Towers – è altrettanto doveroso aspettarsi che un gruppo del genere possa sposare un tale progetto solo se pienamente coerente con la propria visione (e i presupposti ci sono tutti). Che poi questa due giorni, firmata Romaeuropa Festival, possa avvicinare i “nostri” Godspeed anche al pubblico, forse diverso, della danza, beh… Quello, potrebbe essere nient’altro che un bene.

Chiara Colli

VINCI CON ZERO

Zero e Romaeuropa Festival ti mandano gratis alla prima delle due date di Monumental. Per partecipare, basta mandare una e-mail a contest@edizionizero.com specificando la città e l’evento di riferimento nell’oggetto e il proprio nome e cognome nel corpo dell’e-mail. I sei vincitori saranno estratti tra tutti coloro che avranno partecipato entro il 10 ottobre e saranno gli unici a ricevere una risposta via e-mail