Il rapporto tra Nico Vascellati e Roma si è molto intensificato negli ultimi anni. Basti pensare al progetto Codalunga che trasferì per oltre un mese all’Ex Casa delle Armi del Foro Italico, con appuntamenti che coinvolsero tanti amici e artisti del suo universo; o al progetto Bisca, che in questo 2018 ha realizzato in collaborazione con Cura, trasformando il basement espositivo della rivista in una sala d’azzardo a sua immagine e somiglianza. Ora è la volta del Maxxi, che ci catapulta indietro di dieci anni riproponendo Revenge, lavoro esposto da Vascellari alla Biennale di Venezia del 2007 e con cui vinse il Premio per la Giovane Arte Italiana. Una parete enorme in legno, verniciata, bruciata, intagliata e impreziosita con decine e decine di amplificatori. All’epoca della Biennale furono 55 e Nico se li fece prestare da tante persone attive nel giro noise, hardcore e punk: Revenge, infatti, è un lavoro che guarda da vicinissimo le sue esperienze musicali con i With Love e Lago Morto – tutte chitarre, urla, rumore e sudore – lontane da quella attuale e carioca dei Ninos Du Brasil – fatta eccezione per il sudore a ettolitri, quello è rimasto. Questa volta dalle casse uscirà una composizione sonora realizzata il 7 giugno durante una serata che coinvolgerà diversi nomi dell’etichetta Hospital Productions ed è in programma anche una sezione performativa per la quale Nico si avvarrà di alcuni spazi sotterranei del Museo mai utilizzati prima d’ora. Se avete mai pensato che la vostra anima abbia un suono e che quel suono sia un frastuono infernale simile al feedback di un amplificatore, sappiate che Nico Vacellari vi capisce benissimo e vi ha dedicato questa mostra.