Manuel Agnelli è in tour da pochi giorni per presentare il suo sorprendente “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Entro la fine dell’anno toccherà molte città italiane, da Torino a Senigallia passando per la Capitale. Domenica 11 dicembre lo attende però una tappa che ha un sapore del tutto differente: la sua Milano. “Milano con la Peste” è senz’altro una delle canzoni simbolo della nuova stagione musicale del leader degli Afterhours ma non è a parer mio l’unico elemento meneghino del nuovo album, perché il tessuto sonoro di “Ama il prossimo tuo come te stesso” aderisce perfettamente ad ogni superficie della nostra metropoli, dai palazzi nobiliari del centro fino alle zone più remote e periferiche della città. Il tempo per Manuel Agnelli non sembra essere passato. Nel suo nuovo progetto non si avvertono infatti “svolte pilotate” da saggio uscito dal gruppo che vende al miglior offerente nuove consapevolezze preconfezionate bensì stravince una sincerità urlata a colpi di chitarre roboanti e taglienti riff di pianoforte sempre pronti a fare un passo indietro per lasciare spazio alla poesia “Beh, prometti che ti sentirò qui addosso, dimmi che ti sognerò e fa lo stesso…Lontanissimi da quello che eravamo, per Milano con la peste ci perdiamo…”. Gli ingredienti per inserire la notte dell’Alcatraz tra le migliori degli ultimi anni ci sono tutte, indi per cui – e lo dico anche ai nostalgici di una certa stagione indie mai definitivamente tramontata – copritevi bene e non esitate ad uscire di casa perché la domanda che sorgerà spontanea non appena Manuel e la sua band solcheranno il palco del club di via Valtellina sarà: “dov’eravamo rimasti?”.

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