Pensavamo che fossero solo spazi come il Palais de Tokyo a Parigi a lasciare carte blanche agli artisti. Il Museo di Capodimonte ha invece raccolto la sfida, andando oltre e coinvolgendo dieci figure, non solo artisti ma anche personaggi dal mondo della cultura, del progetto e della ricerca: Laura Bossi Régnier, Giuliana Bruno, Gianfranco D’Amato, Marc Fumaroli, Riccardo Muti, Mariella Pandolfi, Giulio Paolini, Paolo Pejrone, Vittorio Sgarbi, Francesco Vezzoli. A loro è stata data carta bianca appunto, ovvero una sala del museo a disposizione in cui poter essere curatori, a partire dalla collezione di 47.000 opere del museo e con un’unica condizione, spiegare le proprie scelte. L’idea di Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, e Andrea Viliani, direttore del Madre di Napoli, promette di invitare il visitatore a riconsiderare l’idea stessa di museo, e nello specifico di uno tanto celebre e storicizzato: prepariamoci a farci sorprendere.