Se cresci in una città dove la temperatura media invernale supera difficilmente i 6 gradi e il tasso di umidità si aggira costantemente intorno al 97%, impari ad apprezzare le gioie domestiche e il tepore che solo l’ammucchiarsi in un locale, con un degno accompagnamento alcolico, può regalare. Se poi ci aggiungi che – nonostante l’immagine del caldo e accogliente Sud – ti ritrovi a vivere in una valle piovosa e circondata dagli alberi di lynchiana memoria, l’unica soluzione per sopravvivere ai mesi invernali è la musica. Superati gli anni d’oro e i sogni da rock star da garage, il modo più salutare e maturo di dedicarsi alla musica è quella di diffonderla con un lavoro certosino e paziente. Per questo i ragazzi di Koinè Art Lab, dopo la consolidata esperienza del Mas Fest, hanno messo su un format che inneggia al meteo avverso.

Famoso in tutta la penisola per la sua piovosità, il capoluogo irpino non può che essere la sede ideale per il Rainy Days: giunto alla sua quarta edizione, dal 22 al 25 febbraio si ripete la formula del festival “club to club” – due o tre concerti per sera ognuno in un diverso locale della città, a ingresso totalmente gratuito. La line up di quest’anno vede band i cui nomi sono schierati nei principali festival internazionali, in un rollercoaster di provenienze oltre i confini europei: Gnoomes (Russia), Non-Human Person (Germania), Da-Sein (Spagna), Gyves (Russia) e Youth Code (Stati Uniti); senza dimenticare alcune eccellenze nostrane, ovvero Sonic Jesus (Doganella di Ninfa), Juju (Palermo), Trouble vs Glue (Roma) e Amklon . Per sostenere il festival, totalmente gratuito (repetita iuvant), è possibile sottoscrivere una tessera dal valore di 10 € che dà diritto a tre consumazioni durante i live. Per arrivare preparati, invece, cominciate ad ascoltare la playlist che segue.

Rosa Pastena