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sab 24.02 2018

Teiuq: guida all’ascolto di "Wabi Sabi"

Dove

La Fine
Via Sardegna (c/o Diva Futura) 27, 00187 Roma

Quando

sabato 24 febbraio 2018
H 22:00

Quanto

free

Foto di Elisabetta Di Salvo

Un’indagine che si concentra sulla cultura popolare di etnie distanti nel tempo e nello spazio, una visione del mondo fondata sull’accoglimento della transitorietà delle cose, il patrimonio “folk” di terre lontane che incontra la (nostra) contemporaneità attraverso l’uso dell’elettronica. Teiuq è Fabio Di Salvo, già metà del progetto dedicato alle arti visive Quiet ensemble, e Wabi Sabi l’affascinante collage/ricerca – in forma d album – che presenterà stasera con un live a La Fine, seguito dai “suoni hygge” del dj set di Raffaele Costantino. Abbiamo chiesto a Fabio di selezionare per Zero una serie di suoni, canzoni, melodie, avvenimenti, suggestioni sonore e spettacoli che hanno ispirato le sonorità di Teiuq nella stesura del disco. Ecco cosa ci ha raccontato.

«In quest’album ho indagato sull’esperienza sonora di minoranze etniche tra India, Laos, Vietnam, Pakistan, Cina, Cambogia e tanti altri paesi principalmente del Sud Est asiatico, raccogliendo tante testimonianze sonore, spesso casuali e imperfette, provenienti principalmente da canzoni tradizionali e canti religiosi, che rappresentano spaccati di vita quotidiana, da cui nascono tutte le canzoni. Cosi come in Quiet ensemble il rapporto tra natura e tecnologia è il centro della mia ricerca, ponendo l’attenzione sulle piccole meraviglie nascoste nel quotidiano attraverso l’utilizzo della tecnologia, con il progetto Teiuq la mia indagine si concentra sulle qualità sonore di civiltà e etnie remote, portando in superficie musiche e canti popolari, mixati in composizioni contemporanee attraverso l’utilizzo di strumenti elettronici. Importante è stato l’incontro con Laurent Jeanneau, che mi ha dato la possibilità di utilizzare alcune sue registrazioni per la realizzazione del mio album. Laurent Jeanneau è un etnomusicologo con una lunga attività alle spalle. Ha realizzato più di 100 album, effettuando registrazioni di minoranze etniche principalmente del sud est asiatico ».

Laurent Jeannau – Cambogia Nord Est
Questo è il brano di apertura dell’album Ethnic Minority Music of Northeast Cambodia. Per la prima volta, furono registrate le musiche dei cerimoniali animisti delle popolazioni dei misteriosi villaggi tribali della Cambogia nord orientale.
CambogiaSi tratta di una testimonianza del meraviglioso linguaggio Brao, un ceppo delle lingue Mon-Khmer, che insieme a quelle Munda, formano la famiglia linguistica austroasiatica. Da questo album ho tratto le ispirazioni e i campioni sonori per comporre Saint James.

 

Débruit & Alsarah – Jibal alnuba جبال النوبة (Sudan)
Questa traccia è stata una piacevole scoperta di alcuni anni fa, quando finalmente trovai un tipo di sonorità fresca e intensa, unita alle melodie di una cantante etnica.
Sudan
Fu di grande ispirazione per il mio progetto, dato che stavo già effettuando una ricerca simile, ma con l’attenzione verso diverse territorialità. In particolare in questo brano si mescola la strumentazione araba e i tradizionali vocalismi islamici, con l’elettronica di Débruit, dando una nuova vita a una canzone popolare del Sudan Jibal alnuba.

 

Richiamo alla preghiera – Marrakesh (Marocco)
Durante il mio primo viaggio in territori islamici, in Marocco fui subito attratto dalla sonorità del richiamo alla preghiera.
MaroccoPer 5 volte al giorno, nelle moschee il muezzin recita l’adhān per richiamare i musulmani alla preghiera. I credenti si fermano, e si inchinano per pregare. Il suono è molto caratteristico ed è stato un forte stimolo per approfondire sonorità religiose di popoli lontani con tradizioni diverse dalle nostre. Anche Morgan Freeman ci spiega come è stato conquistato dal suono dell’adhān.

 

Giuseppe Mangione – Palermo (Italia)
Questa è una registrazione di cui non sono riuscito a individuare l’autore.
Palermo
L’ho scaricata dal sito Soundtransit, un motore di ricerca di suoni geolocalizzati ricco di materiali, che permetteva di avere una mappa chiara di suoni da tutto il mondo, ma che purtroppo ha chiuso. L’ho inserita nella playlist perché ho sempre avuto una passione per le sonorità provenienti da processioni religiose, e in particolare ho trovato questa registrazione emozionante, ispirandomi molto all’inizio del mio progetto Teiuq.

 

Kink Gong – Lago Eyasi (Tanzania)
In questa traccia Kink Gong ha remixato registrazioni del gruppo etnico degli Hadza, tribù della Tanzania, per poi realizzare un album con l’omonimo nome.
Lago-Eyasi
Incuriosito, ho approfondito le sonorità di altre tribù tanzanesi, in particolare dei Maasai. I Maasai tradizionalmente non usano strumenti nella loro musica con l’eccezione del corno kudu. Le canzoni accompagnano le loro danze, normalmente una serie di salti fatti a turno dagli uomini. Da qui è nata l’ispirazione per la traccia ex maasai.

 

Fabrizio De Andrè – Fiume Sand Creek, Contea Di Kiowa (USA)
Ricordo che quando ero piccolo mio padre ascoltava spesso questa canzone. Il brano suona come una ballata in stile folk-rock americano, ed è una delle canzoni simbolo dell’album del 1981 da cui è tratta, omonimo ma soprannominato L’indiano e dedicato alle minoranze etniche.
Kiowa
De Andrè era un grande studioso di minoranze, soprattutto linguistiche, ed esse sono state spesso al centro delle sue canzoni. Mi piace immaginare che questa mia passione verso sonorità di minoranze etniche sia nata anche grazie all’ascolto di questo brano.

 


Ice Melting – Berlino (Germania)

Questo capitolo è un punto di legame con il progetto Quiet ensemble. Per creare delle suggestioni sonore di sottofondo, in alcune composizioni ho utilizzato il suono dello scioglimento ghiaccio.
Berlino (1)
Spesso mi piace utilizzare dei suoni provenienti dalla natura e setacciarli ascoltando solo dei micropassaggi in ripetizione, in modo da scovarne alcune sonorità, quasi impercepibili, che loopandole e cambiandone le frequenze possano creare delle suggestioni sonore profonde e inaspettate.

 

Shōmyō – Koyasan (Giappone)
Durante un viaggio in Giappone feci tappa a Koyasan, una città mistica fortemente attaccata alla religione Shington, ramo giapponese del buddismo tantrico.
Koyasan
Al mattino presto, ho avuto la fortuna di assistere alle preghiere dei monaci shington, durante le quali viene intonato lo Shōmyō, un canto liturgico tipico dei buddisti giapponesi. Da questa esperienza decisi di approfondire i canti buddisti dei monaci tibetani, utilizzando alcune campionature in una parte del mio live.

 

Pathosformel – Dro (Italia)
Pathosformel era una compagnia teatrale che ha ispirato molto sia me sia Bernardo Vercelli nella progettualità Quiet ensemble.
Dro
Nel 2014 assistemmo alla serata conclusiva del loro percorso artistico, in cui misero in scena quasi tutti i loro spettacoli. Lo spettacolo “La più piccola distanza” mi colpì per l’utilizzo dell’harmonium, un pianoforte ad aria. Una versione più piccola dello strumento viene utilizzata nei riti religiosi indiani, e le sue sonorità mi hanno ispirato all’inizio del progetto Teiuq.

 

Matrimonio – Ko samui (Thailandia)
Questa è una registrazione che feci nel 2012. Mi trovavo su una spiaggia in Thailandia quando fui colpito dall’ascolto di un sermone in thailandese.
Ko-SamuiAvvicinandomi capii che si trattava della celebrazione di un matrimonio. Ebbi la sensazione che il sacerdote stesse cantando, infatti a volte non capire una lingua può aiutare a percepirne la musicalità delle parole. Da questa registrazione nacque la mia prima traccia, mischiando la voce del sacerdote con alcune clip audio di strumenti a fiato, acquisite da un cd comprato in strada.

Grafiche by: Nadya Aksënova

Scritto da Chiara Colli