Personaggio di lunghissimo corso, Diabolik comincia le pubblicazioni nel 1962 (oggi siamo ad oltre 800 numeri) sulla casa editrice Astorina, fondata dalla stessa Angela Giussani che crea il personaggio, in seguito affiancata dalla sorella Luciana. Il grande successo dell’operazione si può attribuire in parte al prominente gusto dell’epoca per storie noir tra il pulp e l’erotico, in parte all’affilatissima penna delle sorelle Giussani in grado di pescare dal meglio della tradizione narrativa criminale contemporanea, da Fantomas a Lupin, ed in parte all’unicità dell’alchimia indissolubile tra il protagonista e la sua controparte femminile, Eva Kant.
Dopo il suo debutto nel terzo numero, in cui si trasforma immediatamente da antagonista a compagna di vita, Eva Kant nel corso delle storie e degli anni evolve in maniera inaspettata, diventando un personaggio forte, autonomo ed iconico, quanto e a volte più del compagno. Queste intense dinamiche sono al centro della mostra di ONO, indagate attraverso 60 tra tavole, bozzetti preparatori, disegni di Giuseppe Palumbo insieme a Matteo Buffagni e Stefano Babini.

Giuseppe Palumbo (Matera, 1964), nel 1986 crea Ramarro, il primo (e finora unico) supereroe masochista a fumetti. Pubblica su Frigidaire, Cyborg, Sergio Bonelli, Lavieri, Comma22, Comicon edizioni (che lo scorso anno ha pubblicato l’integrale di Ramarro). Con il suo studio Inventario, a Bologna, prosegue in parallelo l’attività di illustratore.
Stefano Babini (Ravenna, 1964) comincia a lavorare per Sergio Bonelli nel 1993. Crea il personaggio di Attilio Blasio per la Rivista Aeronautica, e dal 2006 è stabilmente disegnatore di Diabolik. È stato pubblicato inoltre da Dada editore. Vince il Romics d’Oro nel 2014 come miglior disegnatore.
Matteo Buffagni (Parma, 1984), dopo gli studi alla Scuola Internazionale di Comics di Firenze inizia l’attività editoriale per RCS e Marvel. Collabora con lo studio Inventario di Giuseppe Palumbo ed è al momento al lavoro anche su Diabolik per Sergio Bonelli.