Dalla nebbia della foresta pluviale spicca quello che immaginiamo come un solitario segno di umanità, o così pensiamo: un incombente grattacielo pieno di ristoranti e popolato da chef di ogni specie. Un allestimento monumentale in forte dialogo con l’architettura tardo cinquecentesca fa da supporto all’opera video ‘The Restaurant’ che presta il titolo anche alla nuova mostra di Will Benedict e Steffen Jørgensen ospitata da Converso nella storica chiesa sconsacrata di San Paolo Converso nel centro di Milano. La malvagità globale più grottesca incontra così la quotidianità, in questo caso rappresentata dall’esperienza del mangiare. Tuttavia, la base dell’alimentazione è ora intesa come mera speculazione, da quando la “food-experience” ha conquistato definitivamente la nostra immaginazione.

Il protagonista della storia di Benedict e Jørgensen è lo chef medio, un uomo ordinario, interpretato da Achille Ion Gabriel, che sta solo cercando di andare avanti, tutorial dopo tutorial su YouTube, lasciandosi guidare da Siri, rifornendosi da una lumaca umanoide locale chiamata Monsieur Bulot e cercando di superare il suo principale concorrente, Café Wha? gestito da Casey Jane Ellison e Lily McMenamy. Benedict e Jørgensen ci mostrano come ormai non mangiamo più per generare energia nei nostri corpi. Al contrario, è lo scarto a mettere in moto tutto. Come una cornucopia, un torrente di beni, anche la promessa dell’offerta è parte di questo discorso. Una proposta infinita non solo per quantità ma anche per qualità. Sapori, colori, forme e origini diverse. Uno show cooking dove la spettacolarizzazione della cucina sembra portarci verso il teatro. Anche se però non tutto è perduto. Speriamo che nell’ammirare le alterità dei personaggi, riusciremo a far crescere un senso di vergogna appropriato per il nostro ruolo nel rovinare un pianeta.

Opening: 2 marzo, ore 18:00. Orari di apertura: giovedì – sabato, ore 11:00 – 19:00.