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mer 21.03 2018 – sab 12.05 2018

Alice Ronchi - Majestic Solitude

Dove

Francesca Minini
Via Massimiano 25, 20134 Milano

Quando

mercoledì 21 marzo 2018 – sabato 12 maggio 2018

Quanto

free

Cinque architetture monumentali riportate in scala umana creano un nuovo rapporto 1:1 per comunicare il vero soggetto della mostra: l’essere umano. Non la religione, non Dio, ma tramite essi per guardare dentro a sé stessi e cercare quel mistero e desiderio di equilibrio tra gioia e dolore. Così l’obelisco, la kaaba, la scala, il tempio e la colonna sono i veicoli per la profonda conoscenza e accettazione di un dolore unito al forte desiderio di pace. Un luogo sacro che risuona in noi perché il nostro corpo, il nostro tempio, conserva in sé gli stessi due aspetti più o meno amati. In esso si cela un conflitto ma anche un tentativo di armonia, così questi cinque elementi sono per Alice Ronchi un ricordo, una suggestione di una maestosa solitudine.
La particolarità e la sacralità di questo progetto sono anche determinate dalla scelta specifica dei materiali, principalmente antichi e adibiti a un utilizzo sacro e spirituale, una raffinata combinazione di onice, basalto e marmo. Per quanto riguarda l’onice, in particolar modo, è molto raro vedere una scultura o un manufatto di grande dimensioni in questo materiale. “La mostra – come ci racconta l’artista – si struttura in due ambienti differenti ma in unione, è stata concepita quasi come una chiesa di cui il silenzio è l’elemento più ricercato. Nella prima stanza 5 strutture richiamano forme di architetture antiche e spirituali. Sembrano colonne di una navata ma al tempo stesso rappresentano luoghi essi stessi. Architetture sacre rappresentate tramite una forma archetipa, estremamente essenziali ma evocative di un luogo e di un mistero che ancora non ci è chiaro ma è famigliare. La seconda sala, pensata quasi come se fosse l’abside o la tribuna della chiesa, ci riporta a un momento di ascesa e leggerezza. Un’atmosfera luminosa avvolge i lavori presenti nella stanza (34 tra inchiostri e gouache su carta realizzati durante una residenza in Vermont, ndr) che diventano l’eco e il tentativo dell’espressione di quell’armonia ricercata. Forme semplici, bolle nominate pensieri che tendono a risalire, abbracciano l’intera stanza creando un ambiente estremamente delicato e dolce.”
“Il mio punto di vista e l’intenzione della mostra – continua Alice – è di mostrarne la bellezza ma soprattutto la bellezza della loro convivenza. La fallibilità dell’uomo nel reprimere il buio e la meraviglia dell’accettazione di esso. L’equilibrio tra queste due condizioni e presenze crea armonia e rivela quanto esse sono necessarie e belle. Nella mostra entrambe vengono narrate e mostrate in due sale differenti ma l’esperienza della prima sala inevitabilmente sarà presente quando si entrerà nella seconda e la luce della seconda sala inevitabilmente toccherà la prima. Al buio si vedono le stelle”.

Opening: 21 marzo, ore 19:00. Orari di apertura: 11:00 – 19:30; chiuso domenica e lunedì.

Scritto da Gianmaria Biancuzzi