Se Generic Animal è «il nome dato a un disegno di un animale appartenente a una specie inesistente», la sua trasposizione musicale nel mondo reale è anch’essa il frutto di un’immaginazione piuttosto fervida. E malinconica. Qualcosa che in effetti se non è esattamente “nuova” è comunque spiazzante. Con pochi legami immediatamente riconoscibili con i codici (stra abusati) della musica “alternativa” italiana di oggi. Niente trap, niente cantautorato indie clonato, niente ritornelli. Generic Animal è Luca Galizia, classe 1995 e già chitarrista dei Leute. In questo esordio ci sono le emozioni in versione acustica di quelle trame sotterranee con le radici in un certo tipo di punk, le contaminazioni che non t’aspetti con l’hip hop e qualcosa di vagamente soulful, ci sono degli arrangiamenti coi synth e una scrittura che è cantautoriale e orecchiabile, ma in modo naive, senza forzature. Ci sono i testi di Jacopo Lietti, lo zampino de La Tempesta e degli Any Other e bozzetti di vita quotidiana lasciati liberi di prendere forme spontanee ma curatissime. E allo stesso tempo imperfette.