Siamo a tutti gli effetti nell’era del site specific: il creare opere d’ingegno che nascono e abitano in un luogo preciso, nella maggior parte dei casi concepito per tutt’altro utilizzo. L’idea è di per sé favolosa: portare l’arte e la cultura fuori dagli spazi ad esse adibiti, farle entrare nella quotidianità o dove meno ce le si aspetta. Insomma godersele non più solo in teatri, cinema, musei, ma anche mentre facciamo una passeggiata o mangiamo un gelato. Tutto bellissimo. Ma anche un po’ di moda. Perché ammettiamolo, fa figo andare a vedere una mostra in un garage o una performance in un’acciaieria. Ne è la prova l’operato della Fondazione Prada che ha deciso di far vivere la sua sede, una distilleria di primi Novecento rimessa in ghingheri da fior di architetti, attraverso Atlante del gesto, un ciclo di azioni coreografiche ideate da Virgilio Sieni (direttore di Biennale Danza, così, tanto per dire). Due i plus dell’operazione: le performance dialogano anche con le tracce lasciate da Serial Classic, la spettacolare mostra sulla scultura classica installata nello stesso edificio della Fondazione, il Podium; e, ancor meglio, chi vuole può prendere parte a una sezione del lavoro iscrivendosi sul sito della Fondazione. Figo
Scritto da Sara Prandoni