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ven 14.09 2018

Tutto molto bello: Coma Cose + MYSS KETA

Dove

Arena Puccini c/o Parco DLF
Via S. Serlio 25/2, 40128 Bologna

Quando

venerdì 14 settembre 2018
H 20:30

Quanto

€ 10 + d.p.

Roma chiama, Milano risponde. Potrebbe intitolarsi così un articolo sui Coma Cose, volendo dare adito a quanti sostengono che il duo con base a Milano sia la risposta meneghina a Carl Brave x Franco126. Di vero c’è che Fausto Lama e California DJ hanno una scrittura giocosa, descrittiva e piena di piccoli momenti o dettagli in cui è facile riconoscersi, proprio come fanno i due rapper di Trastevere. Se la morbidezza cantautorale è affine, le soluzioni musicali sono diverse così come i contesti differenti di provenienza, quindi il confronto si chiude qua. Semmai è sorprendente ancora una volta come una manciata di brani scateni un chiacchiericcio corposo, almeno sul web. Così vanno le cose così devono andare, diceva il Maestro. Il pot-pourri di cantautorato, rap e trap è probabilmente il genere italiano dell’anno, quindi, se volete trovare risposte alle vostre domande, i Coma Cose ve le daranno (di nuovo) stasera per l’evento d’apertura della VIII edizione di Tutto Molto Bello.
Insieme a loro il ritorno dell’eroina mascherata MYSS KETA. Se non la conosci non è perché sbagli posti dove andare a divertirti, ma è perché sbagli pusher. Noi M¥SS KETA la conosciamo, anche se abbiamo pusher diversi: ci si è presentata con il suo carico di adrenalina (e di buste) e ci ha travolti insieme a tutto il suo entourage di amici. È un’eterna sognatrice e per molti maschietti (e non solo) è già un sogno ricorrente. Nei suoi scheletri nell’armadio – tra guide alla Colombia, succhi di frutta al Peyote e completi intimi strappati – si nascondono Enrico Ghezzi, a cui ha dato l’idea per fare Blob, e Federico Fellini, per cui è stata musa per diversi anni. Oggi sposa l’after come stile di vita e tra la pillola rossa e la pillola blu le sceglie entrambe.

In apertura Suvari, giovane promessa della scuderia To Lose La Track con il debut album “Prove per un incendio”.

Scritto da Livio Ghilardi