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sab 26.01 2019

Above the Tree & the E-Side + Warias

Dove

Centro Onda d'Urto
Via Redi, Arezzo

Quando

sabato 26 gennaio 2019
H 22:00

Organizzatore

Art of Noise

Chi lo avrebbe mai detto, anni fa, che la nuova frontiera dell’avanguardia concertistica sarebbe passata per i centri giovanili? Ecco, siamo giunti a quel momento. Ad Arezzo il Centro Giovani Onda D’Urto è divenuto un punto di riferimento cittadino per certe sonorità del sottobosco italiano, soprattutto con la rassegna Art Of Noise. Un format che nella sua schiettezza omaggia il – non – rumore o per meglio dire tutto quell’humus punk dal quale sono germogliate le più svariate frequenze contemporanee, declinate con l’appellativo “post”, ormai divenuto una necessita oltre che una tendenza.

HAVAH, Riviera, Stormo, Valerian Swing e Cacao sono già transitati da queste parti. Questa volta invece spetterà ai ben navigati Warias, che esordirono nel 2014 con l’Ep “Wools” (Cybertree records) seguito da “Now It’s Never” (2017 Coypu records). Il synth pop si mescola con la dub più ombrosa e l’elettronica tout court, arricchito da samples di percussioni asiatiche – non è un caso che uno dei brani si chiami Bali – e sinuosi riff di chitarra. Hanno già aperto per Xiu, Xiu, Public Service Broadcasting, Peter Hook (Joy Division) e Aucan, tanto per citarne alcuni. Gli amanti della new wave odierna e obliqua apprezzeranno anche che metà del duo anni fa era impegnato a suonare il basso nei dei The Soft Moon, durante il tour di spalla ai Depeche Mode.

Gli altri ospiti saranno i marchigiani Above The Tree & E-Side, una sorta di upgrade del progetto solista di Marco Bernacchia (Above The Tree) che questa volta viene accompagnato alla sezione ritmica da Matteo Sideri (Ronin, Maria Antonietta). Alle spalle due album: “Wild” (2012, Locomotiv records) e “Riot” (2016, La Casa della Grancetta) oltre a tantissime date in giro per l’Europa. Psichedelia visionaria e blues contaminato che si fondono per un viaggio “etno-weird” con rimandi al Medioriente e all’Africa, senza dimenticare l’attitudine punk e l’elettronica di New York e Berlino. Il mantra è scandito da ritmi sincopati e beat elettronici che potrebbero far pensare ad una sorta di trip hop nostrano, ma qui lo sguardo non è rivolto alla fosca atmosfera di Bristol – Massive Attack, Portishead per chi non sapesse-, bensì alla sfaccettata provincia
italiana ma con gli occhi di un viaggiatore coscienzioso.

Open act della serata i locali Cosmic Juice, che si muovono tra acid punk e garage psych.

Scritto da Noise Farmer