L’artista di origini argentine, già dagli anni ’80 considerato il regista degli spazi e dei comportamenti, ha dichiarato di aver dato origine a Rooms For Secrets rileggendo una lettera che aveva scritto a 17 anni e che trattava di un concetto astratto: le stanze del pentimento. A partire dalle sue stesse parole, ha ideato una performance di riflessione sul corpo e sulle attitudini umane all’interno di vere e proprie stanze. Inizialmente il progetto avrebbe dovuto trovare casa presso la sala degli specchi di Palazzo Litta, ma – si sa – Palazzo Litta è una location complessa da occupare (e costosa). Quindi, con l’aiuto del Comune di Milano, Syxty ha scelto di mettere in scena questa mostra “umana” negli appartamenti vuoti e abbandonati al terzo piano di Casa Boschi Di Stefano, uno dei capolavori milanesi di Portaluppi. Così, le cinque stanze (sei, se si considera anche quella segreta) sono il piccolo mondo di uno stato umano all’interno del quale i corpi di due o più attori si muovono in dialogo con lo spazio. La regia dei movimenti è stata affidata a Susanna Baccari, fra i fondatori di MTM, storica insegnante a GROCK scuola di teatro, danzatrice e regista stimata per il lavoro coreografico sullo spazio e quello di sperimentazione sul corpo. In Rooms For Secrets nulla è lasciato al caso e la chiave di lettura sta nel saper mettere in relazione le voci meccaniche e ripetitive fatte delle parole di Michele Zaffarano, i corpi degli attori e la scenografia. La narrazione stimola una grande riflessione sull’esistenza.