Depositario, tra i più autorevoli e celebri, della tradizione bretone, l’arpista Alan Stivell festeggia i suoi 50 anni di carriera con un tour europeo. Fin dai primissimi anni ’70 il nostro, all’anagrafe Alain Cochevelou, ha traghettato il folk della penisola nord occidentale francese verso la modernità. Il suo strumento è l’arpa celtica, la sua musica è un viaggio nella storia, nella mitologia e nella tradizione. La sua musica è un trionfo di bombarde, tamburi, cornamuse, canti che profumano di atlantica spuma e venti del nord. Alan Stivell in mezzo secolo (e oltre) di attività ha spaziato dal folk elettrico a quello sinfonico, rimanendo sempre fedele ad una ricerca rigorosa nei confronti della propria identità culturale. Identitario, indipendentista, con uno sguardo rivolto al passato ma aperto al dialogo con altre culture e tradizioni musicali: nell’ultimo album di Stivell, “Human-Kelt” compaiono collaborazioni ad ampio raggio, tra cui segnaliamo il nostro Angelo Branduardi, Bob Geldof, Yann Tiersen, Carlos Núñez, Francis Cabrel, Fautomata Diawara, Murray Head e Andrea Corr. Una vera stella della musica celtica sta per arrivare in Veneto. Nel 1973 in Gran Bretagna la popolare rivista musicale Melody Maker elegge il suo quinto lavoro “Chemins de Terre” come miglior album dell’anno.
Enya e Loreena McKennitt: levateve,il paparino è tornato.