Se il nuovo imperativo della musica indipendente è stupire l’ascoltatore con improbabili accostamenti, stavolta possiamo dire che la missione è assolutamente riuscita: vocalizzi e melodie mediorientali ad opera del libanese Radwan Ghazi Moumneh (Jerusalem In My Heart) si fondono con il futuristico sound dei Suuns, una delle band più interessanti in ambito elettronico dal gusto kraut con frequenti incursioni nel rock psichedelico. Amici di vecchia data, tutti residenti in Canada, nel 2012 si erano chiusi in studio per una settimana con l’intenzione di far scontrare due mondi musicali e due culture all’apparenza (se non in sostanza) così distanti; l’anno successivo si sono esibiti insieme al festival “Pop Montreal”, e in seguito ad un riscontro estremamente positivo del pubblico hanno deciso di concretizzare il loro esperimento in un disco. Musica “fusion” del terzo millennio, al Bronson.