Castraure? Sono le prelibatezze dell’isola. Sant’Erasmo è considerato l’orto di Venezia e una delle sue produzioni tipiche è rappresentata dal carciofo. Sono 80 mila le piante e 15 le aziende produttrici: ogni anno il consorzio che le raggruppa promuove la festa del carciofo violetto. L’evento, dalle 11 alle 20, consente di apprezzare i piatti tipici legati a questo ortaggio primaverile e in particolare le “castraure”, ovvero i primi germogli del fiore che viene “castrato” per stimolare l’ulteriore sviluppo dei “botoli”, i fiori laterali. L’evento di quest’anno, inizialmente previsto il 5 maggio, è stato rinviato a domenica 12 maggio per motivi meterologici e poi è slittato nuovamente di una settimana: non solo per il maltempo, ma anche per il freddo che ha ritardato lo sviluppo delle piante. Eccoci dunque al grande giorno: ci si raduna attorno alla torre Massimiliana, con piatti di cruditè carciofosa, mostre fotografiche, concertini e per chi vuole giro panoramico in elicottero.
Scritto da Redazione Venezia