Cantautore, francese, con un nome d’arte ispirato (ebbene sì) alla celebre casa automobilistica e un aspetto da dandy bohémien a metà tra la pomposità di Anthony Hagerty e le pose del Bowie glam. Timothée Régnier – giramondo con un’insospettabile passato in una band punk libanese – tre anni fa era stato una sorta di next big thing francese grazie al suo esordio omonimo, fatto di maestosità asciutta e caustica, crooning malinconico, poderosa eleganza classica ma anche infiltrazioni moderne. Oggi, con il recente ritorno con Let It Glow si conferma uno dei cantautori francesi di spicco della sua generazione. Che magari non suscita simpatia, ma sicuramente curiosità.
Scritto da Chiara Colli