Il 21 ottobre 2015 nessuno scriverebbe un film in cui si va nel futuro a bordo di un’automobile. Gli espertoni della Nasa e del Mit non lo consentirebbero. 30 anni fa non era così, 30 anni fa un adolescente in skate e uno scienziato pazzo entravano nel mito scegliendo la via più semplice: la fantasia. Gli anni 90 sono finiti da un pezzo e nel cinema fantastico alle visioni si sono affiancate pagine di calcoli scientifici. Ma nell’immaginario collettivo non si entra perché si è arrivati primi in matematica, ma perché si è dato vita a un sogno.
L’operazione nostalgia del Ritorno al Futuro day – Marty McFly arrivò nel futuro proprio il 21/10/2015 – è sì marketing orientato ai 30/40enni di oggi, quelli che quando gli altri erano ancora sugli alberi, erano già nerd, ma è anche un saluto a quel cinema naif, improponibile oggi dal punto di vista tecnico, ma forse l’unico capace di farci tornare, davvero, bambini per una sera.
Scritto da Daniela Scotto