Si leggeva anni or sono su Zero a proposito del dj e producer irlandese Mano Le Tough: “Sta Mano po’ esse fero, e po’ esse piuma” e nulla fu più azzeccato. Ferro come gli elementi di techno che mixa nei suoi set e per avere un’idea si prega di andare alla voce Boiler Room a Berlino l’anno scorso; ma pure piuma, guardando alle sue produzioni più calde, melodiche, che privilegiano l’aspetto emotivo dell’ascolto. Poi nessun vero clubber si può dimenticare di “Primitive People” (sì la voce sotto è sua), da molti definita nu disco, da latri indie dance… fanculo le etichette! Una delle tracce migliori di sempre. E non è un caso che lo trovi su label come Innervisions, Kompact e Permanent Vacation, la triplice alleanza del sound teutonico, da anni sempre più predisposte a lanciare bombe che non siano solo dei pezzi da club. Basta sentire l’ultimo lavoro di Mano (sta volta piuma): uscito giusto qualche giorno fa su Permanent Vacation “Trials”: è come se l’irlandese dal bulbo rosso ti dicesse “guarda qua che ti so fare” sconfinando tra house, techno e new wave, 10 tracce d’ascoltare grazie anche alla sua voce quasi sempre presente. L’ultima volta a Milano, chi c’era mi darà ragione, Mano Le Tough si è assicurato un posto nel podio dei migliori set della passata stagione. Al Tunnel, insieme a quel prodigio di Pizetzky, non mancherà di certo nel ricordarci di che pasta è fatto.