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ven 20.11 2015

Gramatik + The Noisy Freaks

Dove

Circolo Magnolia
Via Circonvallazione Idroscalo 41, 20090 Segrate

Quando

venerdì 20 novembre 2015
H 23:00

Quanto

€ 10 c. tess. Arci

Sono giusto quei cinque/seicento anni che religione e scienza scrivono la storia dell’umanità giocando a guardia e ladri. “In principio era il VERBO”, Giovanni 1,1-18 – aka l’incipit del libro più venduto al mondo – ad oggi ha ancora la meglio su gente del calibro di Noam Chomsky, che più del verbo mette in primo piano la GRAMMATICA: “insieme di regole che specificano, o generano, per mezzo di un sistema di scrittura, le formule ben formate (i verbi!) di un linguaggio”. Io, che se devo scegliere fra San Giovanni e ed il vecchio Noam non ho dubbio alcuno, venerdì sera vado al Magnolia a sentirmi uno che, delle regole che generano un linguaggio specifico, ne ha fatto un lavoro, di nome e di fatto: Gramatik. Intanto, anche senza filosofeggiare troppo, lo stage name che si è scelto Denis Jašarević è fighissimo. Considerando che l’artista sloveno si è fatto conoscere dall’età di 13 anni grazie ai servizi di sharing dell’online music store Beaport, nessuno l’aveva mai visto manco in faccia: con un nome e cognome da suonatore d’arpa di Lubiana, l’immagine del suo hip hop strumentale fatto di scratch, sassofoni e tastiere avrebbe potuto risentirne parecchio. Lui, che a tre anni ascoltava random audiocassette della sorella alternando american funk, jazz, soul e blues, una volta acquisita la cognizione di causa ci ha messo poco a passare a roba più spinta, da Dj Premier a Guru, passando per Rza e Dr. Dre. Beatport con il tempo si accorge che quell’insieme di prodotti sonori di laboratorio che il ragazzo sta plasmando, artificialmente lavorati ma allo stesso tempo naturalmente amalgamati all’ascolto, possono fare la differenza. Le porte del mercato americano ed europeo iniziano a schiudersi al buon Denis, mai davvero pubblicizzato ma spinto solamente dal suo stesso talento, dalla sua grammatica, insomma dalle forme del suo linguaggio musicale. Quando si trasferisce a New York nel 2008 per dar compimento al suo groove con la produzione del primo album, Street Bangerz Vol. 1 (se non conoscete e volete farvi un’idea, in questo EP c’è già tutti quel che serve), è l’inizio di una carriera: dopo un anno passa alla Pretty Lights, da sempre riconosciuta per concedere una fruizione gratuita della propria musica, in pieno accordo con la Gramatik philosophy che lo incarna alfiere del “freeing music by making music free”. Arrivano 8 album, un macello di singoli, EP e remix, il premio Beatport Music Awards 2010 come miglior artista chill out e la nomination agli MTV Music Awards 2014. Con l’apertura, a suon di #DIGITALFREEDOM, della sua label, la Lowtempo, il mondo inizia a funkeggiare sotto alla sua consolle, dal Lollapalooza al Glastonbury passando per Coachella, Sonar e Sziget. La data di Milano, insieme alle altre italiane di Torino, Roma e Bologna, è parte del Gramatik Epigram Tour, un bel giro con il quale ha omaggiato della sua presenza una buona fetta di Europa: a breve uscirà il nuovo EP, Epigram per l’appunto. Con quell’equilibrio fra la ricerca di qualità musicale e l’accessibilità del suo lavoro, vero punto forte nelle scelte “imprenditoriali” dello sloveno, sia mai che siamo di fronte ad un artista pronto a segnare un nuovo canone di riferimento per la diffusione e la fruibilità di un’elettronica di qualità. Denis, intanto, ci tiene a “sdrammatizzare” il suo stesso successo, visto che sulla sua pagina ufficiale si legge: “I’m a part-time musician and a full-time comedian so never take my music seriously, it’s just one of my many elaborate jokes”. Come direbbe Michel de Montaigne, uno dei padri dell’aforisma e quindi uno che con la grammatica ha fatto many elaborate jokes, “La maggior parte dei problemi del mondo sono dovuti a questioni di grammatica”. Questioni di Gramatik, insomma. Io gli credo.

“Un’ordinaria lezione di grammatica”

Scritto da Michele Iuliano