Pare Braccio di Ferro appena uscito da una distorsione spaziotemporale da romanzo di fantascienza. Andrew Weatherall ha visto più cose di Roy Batty di Blade Runner e tra le sue dita è passata una quantità spropositata di musica. Che sia ancora qui con abbastanza lucidità da saper raccontare questa cosa è già di per sé un miracolo; come abbia saputo evitare l’overload di informazioni un mistero che va accettato in quanto tale, quanto per i fedeli un dogma.
My Bloody Valentine, Primal Scream, Orb, New Order, Two Lone Swordsmen, techno come se piovesse, più tutto quel che sta in mezzo: Weatherall è l’uomo.
Scritto da Matteo Cortesi