Dal basso. I Fat Whites, venuti alla ribalta dagli squat di South London con un disco registrato con mezzi di fortuna e dal suono a tratti urticante, sono l’ultima grande scommessa del rock d’Albione. Per quanto in Champagne Holocaust ci siano disgusto, violenza, rabbia iconoclasta e autolesionismo – praticamente tutto ciò che serve per scrivere ancora oggi musica punk con autorevolezza – quella dei live rimane la loro dimensione più autentica e brutale, risolvendosi in un rituale garage dal (dubbio) gusto antropofagico. Provate a chiedere a chi è stato all’ultimo Ypsigrock per l’esibizione più chiacchierata dell’estate italiana, a chi altrove ha visto lanciarsi addosso dal palco una testa di maiale mozzata, o agli spettatori di una improvvisata sessione di fisting durante un’esibizione mattutina in un pub di Londra: sapranno sicuramente consigliarvi cosa fare stasera.
Scritto da Antonio Polimeni