La prima qualità che bisogna ascrivere a Thomas Canto è la pazienza: ve ne accorgerete vedendo da vicino le sue opere, che non permettono sbavature e approssimazioni e vi rimanderanno ai faticosi pomeriggi passati a preparare tavole di disegno tecnico in cui baravate già a partire dalla quadratura del foglio. La seconda è la sua bravura manuale, la terza la capacità di trasformare la geometria in estetica a tre dimensioni.
Dopo aver partecipato e catturato l’attenzione all’edizione 2014 di Outdoor, sarà alla Wunderkammern per una personale con nuovi lavori e un’installazione interattiva dove fili di nyoln, tele ed elementi di legno dipinti si combineranno col mapping video. L’effetto sarà quello di trovarsi all’interno di un visual concepito per gli Autechre nel 2001.
Scritto da Hattori Hanzo