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sab 28.11 2015

Morkebla

Dove

Städlin
Via Antonio Pacinotti 83, 00146 Roma

Quando

sabato 28 novembre 2015
H 22:00

Quanto

free

Contatti

Sito web

Organizzatore

LSWHR

Foto di Stefano Majno

L’incipit del sito Morkebla è “cosmic travels in dark blue” e possiamo dire che in questa frase c’è tutto quello che bisogna sapere sul produttore di Biella al secolo Alberto Rosso. Viaggio perché all’ascolto dei suoi brani spesso c’è da chiudere gli occhi e far partire il cervello verso dimensioni recondite, spesso e volentieri appartenenti a regioni inesplorate del cosmo; blu scuro perché il nome morkebla in norvegese indica proprio una tonalità profonda del blu. Ha già diverse uscite all’attivo ed è atteso alla prova del primo album che uscirà a breve su BAROC – rumori, droni e mantelli kosmische le coordinate. Stasera l’occasione di ascoltarne diversi brani in anteprima dal vivo. A noi ha già convinto.

10 domande per conoscere meglio Morkebla, aka Alberto Rosso, giovane virgulto dell’elettronica italiana del quale sentirete sempre più spesso parlare.

Zero: Quando hai iniziato a comporre musica? Ti sei sempre dedicato a suoni elettronici e “dilatati” oppure no?
Morkebla: Dal 2009 mi sono avvicinato ai primi esperimenti nella composizione, concretizzatisi poi in alcune tracce nel 2011. Principalmente sì, la mia musica si focalizza sulle sonorità che hai indicato, anche se da un paio d’anni ho cominciato a lavorare anche ad altre idee completamente diverse, principalmente come sfogo e divertimento… Vedremo che succederà.

Da dove viene il nome Morkebla?
Dal norvegese. È il nome di un colore – mørkeblå [mørkebloː] agg ( ~tt; ~/~e) – blu scuro.

Un artista che attualmente è per te un riferimento nella composizione della tua musica? Una fonte di ispirazione, ecco.
Ce ne sono moltissimi, forse quello a cui in nell’ultimo periodo mi sono sentito più affine è 1991.

Sta per uscire un tuo nuovo disco, puoi raccontarcelo brevemente?
Il mio prossimo album uscirà per BAROC, label tedesca principalmente dedita ad una techno fredda e al contempo emozionale, che però si sta aprendo sempre più anche ad altri generi e contaminazioni. Il mio disco sarà la loro ottava uscita e sarà pronto a brevissimo: si tratta di un concept sull’interazione tra uomo e macchina in un mondo futuristico, caratterizzato da strane tecnologie e sostanze. Il mastering è stato curato da Rashad Becker al D&M Studio di Berlino. Ho composto questo disco prima e dopo un intervento chirurgico subìto qualche mese fa, per me è una sorta di dipinto di un viaggio tra il reale e l’immaginario. Sono molto felice di questa release e spero che spacchi come deve.

Sappiamo che sei stato ospite al C2C ultimamente: com’è andata? Che te ne sembra dei festival italiani?
Mi sono divertito un sacco a C2C, anche perché ho fatto un dj set, cosa che capita molto raramente. Purtroppo quest’anno non sono riuscito a vedere nulla del festival perché ero troppo stanco e ho esagerato la sera in cui ho suonato. C2C da sempre è una grossa istituzione a livello nazionale e internazionale. Da quel poco che ho sentito ha subito grossi tagli di fondi quest’anno e, nonostante queste difficoltà, resta comunque tra le eccellenze sul territorio. Personalmente non posso che parlare bene di tutti gli altri festival italiani a cui ho partecipato. Sono realtà a cui si dovrebbero dedicare più spazio e fondi, ma sappiamo tutti che, le rare volte in cui ci sono, in Italia i soldi vanno sempre a finire nei posti sbagliati.

Per il dj set al C2C hai ricevuto anche i complimenti di Holly Herndon. Che musica ti piace mixare?
Preciso che non sono un vero dj e i miei set non sono altro che dei mixtape molto personali. Detto questo mi piace spaziare dall’ambient alla techno, al drone e a tutto quello che mi ispira il momento. Vorrei imparare a suonare bene coi vinili, cosa che non so fare e alla quale mi sono avvicinato di recente, chissà che non capiti in futuro…

Che macchine usi per comporre la tua musica?
Mi sono passate sotto agli occhi svariate macchine che non starò ad elencare. Prestate, scambiate, acquistate e rivendute. Ora come ora ho un setup fisso in studio composto da vari synth, drum machine, pedali, e registratori a nastro, microfoni per field recording e chi più ne ha più ne metta. Non sono (più) un fissato che segue le ultime macchine uscite, compra/scambia/rivende, perché spesso questo tipo di attività mi ha portato via molto tempo e creatività. Uso molto anche il computer, sia a livello di produzioni che live.

Un disco che hai comprato di recente?
Body Boys – No Face

Un disco che stai ascoltando molto ultimamente?
Rezzett – Goodness

Riusciresti a descrivere il tuo live che vedremo stasera in dieci parole?
Spero che vi porti da qualche parte, magari altrove.

Scritto da Chiara Colli