È un ritorno sulla traccia per mettere bene in chiaro cosa è stato, chi c’era dall’inizio, cosa ha fatto, quando; ricollocare il nome sulle mappe e sulle mappe farlo restare. Incontro e concerto con Paul Jamrozy e Graham Cunnington, dal giorno uno il nucleo del collettivo; proiezione del film DS30; quindi il concerto. Per sempre tutto o niente.

I Test Dept stanno alla cultura industrial quanto Dante Alighieri alla lingua italiana: creatori e portatori non soltanto di un nuovo stile, di un nuovo modo di interpretare la realtà. Da un punto di vista strutturale nulla è cambiato, da allora fino a oggi: dalla Thatcher a Renzi senza passare dal via, stesso contesto, stessa pena, stesso dolore sadicamente inflitto a legioni di vittime designate. Conseguentemente, anche la colonna sonora resta la stessa: stesso clangore, stesso stridore, stessi tamburi battenti per scacciare il male, stesso bombardamento audiovisuale per aprire menti come meloni maturi, nel tentativo di portare la percezione dello stato delle cose a un nuovo livello di consapevolezza, quantomai necessario, che la nottata non accenna a passare. Dove sono stati?, chiedeva Ian. La risposta: non se ne sono mai andati. Ancora i Test Dept a dettare l’andatura, a sonorizzare il livello dello scontro.